Non basta milleproroghe per liberalizzare accesso ad Internet. Sbagliata opposizione di Lusi (PD). Libertà di coscienza nel PD anche su Internet Libero?

WiFI

Al nuovo annuncio del Governo sulla liberalizzazione dell'accesso WI-FI ad Internet devono seguire finalmente le azioni necessarie a tenervi fede. Non basta il mancato rinnovo nel milleproroghe di alcune parti della legge Pisanu a mettere l'Italia al pari degli altri paesi sulla libertà di accesso ad Internet. Innanzitutto è necessaria l'abrogazione totale dell'articolo 7. Inoltre non si comprende come si possa parlare di liberalizzazione quando il governo annuncia di voler estendere ancora per un anno l'obbligo di registrazione in questura per gli Internet Point. Si vuole continuare con l'accanimento contro chi offre accesso ad Internet che ha portato nelle ultime settimane a sospendere  33 licenze e a denunciare 191 persone? Inoltre si parla di liberalizzazione ma esistono ulteriori norme che ostacolano l'accesso in rete, in primo luogo addebitando enormi responsabilità ai fornitori di accesso rispetto alle attività compiute da terzi, ma anche proibendo l'installazione di semplici apparecchi di rete da parte di personale non autorizzato, con il solo obiettivo di favorire la casta degli installatori autorizzati.


Allo stesso tempo sono sbagliate e anacronistiche le dichiarazioni dell'onorevole Lusi del Partito Democratico che si oppone ai pur incompleti annunci di liberalizzazione. È importante che il Partito Democratico prenda ufficialmente una posizione per una Rete aperta. Non possiamo pensare che l'opposizione abbia intenzione di suicidarsi ad una sorta di "libertà di coscienza" anche sui temi dell'innovazione e del libero accesso ad Internet.

 

Dichiarazione di Luca Nicotra, Segretario dell'Associazione Agorà Digitale

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