Internet, Nicotra e Cappato: Ministro Brambilla, l'accesso sia libero per i cittadini prima che per i turisti
- Dichiarazione di Luca Nicotra (Segretario dell'associazione radicale Agorà Digitale) e Marco Cappato (Presidente, Membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani):
È un fatto positivo che il ministro Brambilla si schieri apertamente contro il decreto Pisanu, in scadenza il 31 dicembre 2009, che negli ultimi anni ha imposto ai pubblici esercizi e ai circoli privati di schedare tutte le comunicazioni su Internet e i dati personali dei propri clienti che accedono alla rete, con modalità tali da non avere eguali in alcun paese democratico.
È però importante rilevare che l'articolo fatto inserire dall'on. Brambilla nel disegno di legge approvato la scorsa settimana dal Consiglio dei Ministri, modifica solo l'obbligo di registrarsi presso la questura per chi offre accesso a internet, introducendo un'esenzione, in modo del tutto arbitrario, per le sole strutture alberghiere, i campeggi e gli affittacamere, lasciando invece intatto l'impianto generale della legge.
È grave che nelle dichiarazioni del ministro e nella sua proposta di modifica, si prefiguri una corsia preferenziale di accesso ad Internet "per turisti" che non riguarda il cittadino italiano, come se internet fosse un servizio in più da offrire e non un diritto fondamentale.
Ma è ancora più grave che si mettano in calendario proposte di modifica del tutto marginali e propagandistiche, essendo chiaro che, per "semplificare e liberalizzare l'accesso ad Internet", come chiede il ministro, è necessario rivedere da subito la legge nella parte che riguarda l'identificazione degli utenti e la custodia dei dati sul traffico effettuato su internet. Una norma che cancella il diritto dei cittadini alla riservatezza dei dati personali.
Per questo ci appelliamo al ministro Brambilla e al governo affinché non posticipino il riesame complessivo della normativa, innanzitutto impegnandosi pubblicamente a non rinnovare il decreto Pisanu. Da parte nostra, siamo pronti a presentare degli emendamenti che modifichino sostanzialmente le disposizioni attuali, e che proporremo a tutti i parlamentari non appena il testo del disegno di legge arriverà in parlamento.
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