Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente che su segnalazione del WWF ha presentato un’interrogazione parlamentare, ha dichiarato:
“La finanziaria permette una “semplificazione” che ha dell’incredibile: al comma 222 dell’art. 2 è consentita la realizzazione di opere ricomprese nei corridoi europei TEN-T – che abbiano un costo superiore ai 2 miliardi di euro - per lotti costruttivi, il ché significa che si possano realizzare lotti di opere, tanto complesse tecnicamente e onerose, anche in assenza di un progetto esecutivo dell’opera nel suo complesso. Il fatto è ancor più grave se si pensa che in questo modo si è introdotta sostanzialmente una modifica tacita del Titolo III, Capo IV, Sezioni I e II del Dlgs. n. 163/2006 che disciplina i lavori relativi alle infrastrutture e agli insediamenti strategici in cui sono ricompresi tutti i progetti TEN-T italiani. Inoltre contravviene agli ammonimenti della Corte dei Conti che proprio su casi di finanziamento parziale delle opere e alla definizione progettuale in corso d’opera, ha affermato che: “La prassi dei finanziamenti frazionati nel tempo – per cui è il progetto che segue il finanziamento- e l’indeterminatezza della progettazione iniziale hanno prodotto il prolungamento della concessione. Ciò ha generato difficoltà nel rispetto dei costi preventivati. La realizzazione dell’opera è apparsa condizionata dalla incertezza delle risorse disponibili e dalla scarsa definitezza delle fasi realizzative.”
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