“Fazio deve essersi accorto di avere banalizzato troppo e finito per avallare le diffidenze antiscientifiche che stanno facendo fallire le vaccinazioni e per questo mette le mani avanti. Così la tregua mediatica di alcuni giornali sull’H1N1 è durata un giorno.E’ innegabile che con il vaccino le morti di questi giorni non ci sarebbero state.”
Questo il commento odierno di Silvio Viale, il ginecologo radicale che a settembre aveva sollecitato la priorità per le donne incinta e che da un mese invita il viceministro ed il governo ad un atteggiamento più responsabile, smettendola di confrontare “le mele con le pere”.
Silvio Viale ha dichiarato:
“Fazio deve avere finalmente confrontato i dati ottobre-novembre 2009 con quelli di ottobre-novembre 2009 – peraltro disponibili sul sito del ministero – e per questo mette le mani avanti parlando di seconda ondata. Deve aver realizzato quanto fossero ridicole le proprie affermazioni sull’H1N1 cento volte meno pericoloso della normale influenza e capito come diffusione e mortalità siano fino ad ora maggiori di quelle dello scorso anno. Ricordandogli che i bilanci si fanno a fine stagione con gli stessi parametri, non potendosi confrontare le mele con le pere, rinnovo l’appello al suo senso di responsabilità e lo invito a vaccinarsi, essendo pacifico che il “cittadino” Fazio rientri nella propria categoria di ultra 65enne, mentre invece il “viceministro” Fazio rientri nella categoria dei servizi essenziali per lo Stato. Sarebbe opportuno che anche le massime autorità nazionali e regionali dessero l’esempio, soprattutto i “mangiatori di polli” che si esibirono durante il finto – quello sì – pericolo dell’aviaria. Perché i sindaci, a cominciare da Alemanno, non si vaccinano pubblicamente? Perché non lo fanno gli assessori regionali? Perché non lo fa chi ha deciso di vaccinare il 40% della popolazione? Da medico mi vergogno dello scarso senso civico della mia categoria e chiedo scusa agli italiani, ma se il governo pensa di avere sbagliato a proporre la vaccinazione e abbia ragione chi la rifiuta lo dica chiaramente, assumendosi tutte le responsabilità.”
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