Griffin, Viale: libertà di parola prima di tutto. Sbagliato impedire la manifestazione

  • Dichiarazione di Silvio Viale, presidente dell'Associazione radicale Adelaide Aglietta:
 “Può piacere o non piacere, ma la libertà di parola non può essere a senso unico e proprio chi si batte per il diritto deve essere in prima fila perché venga rispettata. Proprio perché su temi come il razzismo e il fascismo non abbiamo alcun tipo di reticenza possiamo denunciare senza ambiguità quanto sia sbagliato cercare di impedire il dibattito che domani sera vedrà Nick Griffin tra i relatori. Siamo ovviamente disponibili per delle contromanifestazioni e delle iniziative contro il razzismo e contro la presenza di Griffin per denunciarne le idee razziste e antidemocratiche, ma riteniamo sbagliato invocare i reati di opinione che evocano i momenti più bui della nostra storia e la negazione dei diritti in molte parti del mondo. Di fronte a tanto machismo militante non posso non notare come vi sia un’analogia tra chi vuole impedire il diritto di parola, peraltro in proprie manifestazioni, a Griffin e coloro che lo fanno regolarmente con i rappresentanti di Israele. Le posizioni contro il negazionismo e la xenofobia saranno tanto più forti e penetranti nella società quanto più sapranno rispettare i diritti per tutti e sapranno evitare analogie a parti invertite. Quella dell’ordine pubblico rischia di essere una scusa spuntata, un alibi per evitare il vero nocciolo del problema e, in ultima analisi, un favore proprio a chi predica l’odio e la discriminazione che trova nei metodi dei contestatori le legittimazione per i propri. Pensate quale grande significato potrebbe avere e quale grande messaggio Torino darebbe al mondo se una grande catena umana nonviolenta potesse circondare il luogo della riunione isolando anche simbolicamente idee cosi balzane? Al contrario, vietare la riunione, rischia di essere solo un segno di debolezza, perche le regole democratiche debbono valere per tutti, anche per chi non se le merita, fino a quando non mette in discussione le mie.”

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