- Dichiarazione di Carla Caraccio, membro della Giunta esecutiva di Radicali Italiani
Le mutilazioni genitali femminili sono una delle più gravi violazioni del diritto umano che ledono l’integrità delle donne, sono anche uno degli esempi piú espliciti di dominazione e asservimento della donna, volta a negarne la sessualità, fino a reciderla fisicamente.
Oggi, nella Giornata Internazionale dedicata alla lotta per prevenire e combattere la violenza contro le Donne, non possiamo che rinnovare il nostro auspicio e il nostro impegno sociale e politico a reprimere questa gravissima violazione dei diritti umani.
Ogni giorno decine di migliaia di donne nel mondo, specialmente nei Paesi piu' poveri e non ancora sviluppati, subiscono ogni sorta di violenza e le mutilazioni genitali femminili vengono perpetrate sul corpo e nell'anima delle donne.
Nel 2001, Non c’e Senza Giustizia ha lanciato la sua campagna per la messa al bando delle Mutilazioni Genitali Femminili in quanto violazione dei diritti umani. L’obiettivo del programma MGF di NPSG è quello contribuire allo sviluppo di un contesto politico, legale e culturale che contrasti le norme sociali sulle MGF e che ne promuova l’abolizione definitiva nel contesto dell’affermazione dei diritti della donna. Con l’adozione del Protocollo di Maputo dell’Unione Africana sui Diritti della Donna in Africa nel 2003, ed il risultato della campagna che ha portato all’ottenimento delle ratifiche necessarie alla sua entrata in vigore già nel 2005, Non c’è Pace Senza Giustizia ha visto un primo grande successo, con il riconoscimento, nell’Articolo 5 delle Mutilazione come grave violazione dei diritti umani della donna, e l’obbligo di adottare legislazioni nazionali per vietarle.
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