Gerardi: sul divorzio sono i credenti i primi a non seguire il Papa
Le parole pronunciate a Malta dal Papa a proposito della sacralità e indissolubilità del vincolo coniugale qui in Italia non trovano riscontro nemmeno nella comunità dei credenti. Secondo il sondaggio condotto qualche mese fa dall’istituto Barometro/Coesis per Il Clandestino, il 75% degli italiani è favorevole ad allargare la comunione anche ai divorziati. La percentuale dei favorevoli è molto alta (70%) anche tra i praticanti ed i credenti assidui ossia tra coloro che vanno regolarmente a messa. Sono dati che dimostrano come quello cattolico sia un mondo che non sta vincendo, ma franando. In tutta Europa, eccetto che a Malta, stanno trionfano legislazioni che riducono i tempi di attesa e snelliscono le procedure per ottenere il divorzio mettendo con ciò in crisi uno dei capisaldi della morale cattolica sessuale e familiare. La rottura del matrimonio non è più considerato come aspetto di patologia sociale, nemmeno dalla comunità dei credenti. Per il nostro legislatore è giunto dunque il momento di adeguare il nostro assetto normativo al mutato contesto sociale, approvando finalmente una legge sul divorzio breve capace di mettere al passo il nostro diritto di famiglia con gli altri Paesi europei.
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