Fenice, Bolognetti: In questa vicenda di Fenice stiamo perdendo tutti e di certo per l’ennesima volta ha perso la legalità e lo Stato di diritto

 

  • Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani e Consigliere Associazione Coscioni
Mentre noi parliamo di salvaguardia ambientale, di tutela della salute pubblica e del diritto a conoscere per deliberare dei cittadini lucani, c’è chi continua a menare il can per l’aia e a depistare.
In questa vicenda di Fenice stiamo perdendo tutti e di certo per l’ennesima volta ha perso la legalità e lo Stato di diritto.
In questa storia di Fenice sta perdendo la Basilicata, stanno perdendo i cittadini del vulture, sta perdendo la democrazia, sta perdendo la trasparenza.
Qualcuno fa finta di non vedere la gravità di quanto è accaduto.
Le dichiarazioni dell’Arpab e gli interventi di alcuni sponsor fanno emergere l’assoluto disprezzo che alcuni nutrono nei confronti del diritto a conoscere per deliberare dei cittadini lucani.
Abbiamo le mani nude di potere. Le nostre armi sono l’amore che nutriamo verso la nostra terra e la sete di verità.
C’è chi venderebbe l’anima per respirare l’inebriante fumo che sale dalle stanze del potere. Noi preferiamo mantenere la barra dritta e continuare a produrre documenti sulla Lucania massacrata dai veleni industriali e politici.
Siamo pronti ad accompagnare chi lo volesse in un tour della monnezza. Abbiamo sete di verità e rivendichiamo il nostro diritto alla conoscenza.
Una volta di più restiamo attoniti di fronte alle dichiarazioni provenienti dall’Arpab. Tra i compiti dell’Agenzia c’è quello di informare i cittadini e le istituzioni. La “discrezionalità” manifestata dall’Arpab sulla vicenda Fenice è a dir poco sconcertante e, a nostro avviso, penalmente rilevante.   
Il Direttore dell’Arpab divulghi subito le analisi effettuate dal 2002 in poi. L’Arpab metta a disposizione di tutti le analisi effettuate a valle dell’impianto(ammesso che esistano).
Vorremmo ricordare all’illustre Direttore che la stessa Fenice parla della necessità “di intercettare in prossimità delle sorgenti la contaminazione da solventi organo clorurati”(vedi documento 7 ottobre 2009).
L’immaginifico Direttore dell’Arpab farebbe bene a leggere il comma 1 dell art. 244 del D.lgs 152/2006.

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