Energia. Zamparutti: il Ministero dello sviluppo economico fantasma non pubblica le linee guida sulle rinnovabili: un vantaggio per gli speculatori e un danno all'ambiente

Energie rinnovabili, solare e eolico

Nel permanere dell'interim al Ministero dello sviluppo economico, Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in Commissione Ambiente, ha presentato un'interrogazione parlamentare in merito al fatto che non si e` ancora provveduto, dopo ben 2 mesi, a rendere vigenti le linee guida per l'autorizzazione alla costruzione degli impianti di energie rinnovabili con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. "Le linee guida sulle energie rinnovabili sono state approvate - con ben 7 anni di ritardo! - dalla Conferenza unificata l'8 luglio scorso ma ci si è ben guardati dal pubblicarle in Gazzetta Ufficiale per renderle così effettive.

Un regalo a chi, grazie anche ai cospicui contributi pubblici, specula nel settore a totale danno dell'ambiente e di un sano sviluppo economico.  Se poi si pensa che le Regioni hanno altri 90 giorni di tempo, dall'entrata in vigore delle linee guida, per adeguare le rispettive normative è chiaro che si vuol far guadagnare tempo alla componente industriale con cui si sono anche concertati i contenuti. Il Governo spieghi le ragioni di questo ritardo ma soprattutto guadagni il tempo che ha fatto perdere almeno chiarendo che sono sottoposti al provvedimento e agli atti regionali conseguenti  tutti i progetti che non hanno ancora avuto l'Autorizzazione unica ex  D. Lgs 387/03 alla data di pubblicazione delle Linee Guida nazionali."

Segue testo interrogazione: Al Ministro dello Sviluppo Economico Al Ministro dell'Ambiente Al Ministro per i Beni Culturali Premesso che: con ben sette anni di ritardo, lo scorso 8 luglio, in Conferenza unificata sono state approvate  le "linee guida per l'autorizzazione alla costruzione degli impianti di energie rinnovabili" previste dall'art . 12 comma 10 del D.Lgs 387 del 2003; lo stesso iter relativo all'adozione delle suddette linee guida avviato dal Governo, ha accumulato un ritardo tale per cui, iniziato a febbraio e si è concluso in luglio peraltro con modalità, a giudizio degli interroganti, frutto di una concertazione con la sola componente industriale in quadro che non si fa carico dei disastri già ipotecati e non pone misure cogenti  di tutela del territorio e del paesaggio; i ritardi accumulati nella adozione delle linee guida in materia di autorizzazione alla costruzione degli impianti di energie rinnovabili ha contribuito, congiuntamente a contributi pubblici eccessivi (pari a circa il doppio della media europea e validi per 15 anni rinnovabili con la ristrutturazione della turbina), ad una proliferazione di impianti eolici e fotovoltaici al di fuori di controllo, con la grave compromissione di paesaggio e biodiversità su vasta scala; per quanto attiene all'energia eolica, secondo il dossier della LIPU-BirdLife Italia, lo sviluppo in Italia è stata tale per cui, nonostante il position paper del Governo nel 2007 avesse fissato il tetto di 10mila MW a terra e 2 mila MW off-shore al 2020, oggi si è già maturata un'ipoteca di oltre 11mila megawatt tra impianti attivi (4.845 megawatt a fine 2009), impianti autorizzati (altri 7.674 megawatt) e pareri ambientali positivi.

Senza contare gli altri 70mila megawatt che derivano da istanze in istruttoria presso le autorità preposte; si tratta di uno sviluppo esponenziale che si è potuto raggiungere grazie proprio ad una sostanziale improvvisazione e nell'assenza di un'effettiva programmazione o analisi preventiva da parte dello Stato o delle Regioni; questo gravissimo fenomeno risulta ulteriormente favorito dal ritardo accumulato dal Ministero dello Sviluppo economico che ad oggi, sabato 3 settembre 2010, non ha ancora provveduto a pubblicare in  Gazzetta Ufficiale il testo delle linee guida consentendo quindi l'ulteriore possibilità di guadagnare tempo a chi ha interesse ai suddetti progetti; tenuto conto che secondo l'art 12 comma 10 del D.Lgs 387 del 2003 "Le regioni adeguano le rispettive discipline entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore delle linee guida. In caso di mancato adeguamento entro il predetto termine, si applicano le linee guida nazionali"; si chiede: di conoscere le ragioni della mancata pubblicazione del testo delle linee guida per l'autorizzazione alla costruzione degli impianti di energie rinnovabili, con un ritardo record che è giunto ormai a 2 mesi; di sapere come si voglia rimediare agli effetti derivati dal suddetto ritardo; se non si ritenga a tale proposito di chiarire che tutti i progetti non ancora "autorizzati" ai sensi del Decreto Legislativo 387/03 alla data di pubblicazione delle Linee Guida nazionali, sono sottoposti al provvedimento e gli atti regionali conseguenti.

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