Embrioni abbandonati, Farina Coscioni: un'ipocrisia tutta clerical-italiota

 

Vietata la ricerca scientifica su embrioni e linee cellulari embrionali italiani. la stessa ricerca, altresi’ e’ consentita e permessa se le linee cellulari embrionali vengono dall’estero.
Questo e’ il nodo da sciogliere, altro che l’ipotetica “adottabilita’” dell’embrione abbandonato
 
 DICHIARAZIONE DI MARIA ANTONIETTA FARINA COSCIONI DEPUTATA RADICALE E CO-PRESIDENTE DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI  
 
 Ciclicamente si ripropone la questione di una possibile “adottabilità” di embrioni “abbandonati” lasciati da anni congelati in una “banca” milanese. Secondo la legge 40/2004 voluta da clericali e centro-destra in nome di un malinteso diritto alla vita, si preferisce che questi embrioni restino congelati e finiscano – come fatalmente saranno destinati a finire – nello scolo di un qualche lavandino, piuttosto che utilizzarli per la ricerca scientifica. E qui si raggiunge un paradosso grottesco: la ricerca scientifica è inibita, per quel che riguarda gli embrioni “italiani”; però se questi embrioni e queste linee embrionali vengono dall’estero, allora la ricerca è consentita.  E si raggiunge in questo modo, oltre al grottesco paradosso, un bel caso di razzismo: esistono embrioni di serie A, ed embrioni di serie B; embrioni su cui si può sviluppare la ricerca scientifica, altri embrioni su cui invece questa ricerca è espressamente vietata. Questo grottesco paradosso era stato denunciato già da Luca Coscioni, che aveva fatto della libertà della ricerca scientifica uno dei suoi obiettivi di lotta; e proprio per questo è stato, in vita,  – letteralmente – silenziato e gli è stato negato quello status politico che aveva pienamente diritto ad avere.  Ma è questa la battaglia da condurre e da portare avanti. Parlare di adozione è semplicemente una fanfaluca che non porta da nessuna parte. Quella che occorre e per cui dobbiamo batterci è la piena possibilità di poter fare, anche in Italia, ricerca scientifica.  
 

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