Elezioni Piemonte. Viale: Cota ha la memoria corta e insulta i cittadini. Si dimetta da deputato e non faccia il giudice

Roberto Cota fa bene a preoccuparsi per la caduta di immagine del Piemonte. Lo siamo anche noi anche perché Cota dimostra di avere la memoria corta, visto che la Lega chiese ed ottenne di ricontare le schede contro Castellani per uno scarto di voti maggiore di quello tra lui e la Bresso. Non mi risulta che Mercedes Bresso abbia chiesto di ricontare le schede, cosa che, invece, Cota avrebbe sicuramente fatto.

Che Cota sia nervoso lo si capisce anche da come insulta chi, facendo ricorsi, intaserebbe i tribunali. La frese, riferita alla Bresso, suona come un insulto per tutti quei cittadini che si sono rivolti ad un tribunale e attendono di avere giustizia. Del resto è stato proprio lui a fare ricorso contro la lista di Nadia Cota e sono pronto a scommettere che al posto della Bresso non avrebbe risparmiato su avvocati e carta bollata per ricorrere contro tre liste, forse, non in regola dello schieramento avversario.
Cota può comunque consolarsi pensando ai ricorsi che i radicali stanno per presentare contro Formigoni in Lombardia. Se, poi, ci tiene davvero all’immagine del Piemonte dovrebbe dimettersi da deputato e fare in modo di risolvere tutte le incompatibilità nella sulla Giunta e nel suo Consiglio, sapendo che i radicali non lo molleranno. Infine dovrebbe risolvere anche l’incompatibilità, perlomeno “etica”, dell’avvocato della Lega, Luca Procacci, attuale Commissario al Corecom (Comitato regionale per le Comunicazioni) della Regione Piemonte, con delega alle conciliazioni, ai contributi alle emittenti televisive locali e alla par condicio. Quindi, indipendentemente dalle ragioni del legittimo ricorso di Mercedes Bresso e dalle beghe nel cortile del PD, lo invito a fare bene il proprio dovere a garanzia della legalità e a non insultare i cittadini che si rivolgono alla giustizia. Parli con i fatti e non faccia il giudice.

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