Elezioni comunali a Venezia, Verdi Mestre e Ass.Venetoradicale: Trasparenza e conoscenza siano i principi per le primarie

Il dibattito sulle prossime elezioni comunali sembra seguire nel centrosinistra la trama di un film già visto: acclamazione delle primarie, rinvio di esse ad oltranza, incontri più o meno riservati alla ricerca di un candidato che "accontenti" tutti ed elaborazione di un programma da far sottoscrivere "a scatola chiusa" ai candidati prima delle primarie, illudendo così le persone che la loro preferenza valga qualcosa. Accanto a tutto ciò le personalità più incredibili, per età e cursus honorum, filosofeggiano su concetti come novità, ricambio generazionale, idee nuove, discontinuità col passato. Non sarebbe forse più saggio ritirarsi e dedicare il proprio tempo libero alla formazione delle nuove leve?
L'impressione generale è che l'obiettivo non sia, in realtà, vincere per attuare un programma che accresca veramente la qualità di vita dei veneziani ma sia, molto più modestamente, non perdere le elezioni per continuare a garantire certi equilibri di potere ormai ammuffiti.
Sembra non ci si accorga che il centrosinistra deve riaccendere l'interesse dei tanti delusi che potrebbero ingrossare le fila del non voto o, peggio, della Lega Nord che, con lo strillo facile, spaccia come grandi problemi alcune sue ossessioni (dal centro di culto per mussulmani ai parcheggiatori abusivi di via Lazzari).
Serve dunque un cambio di marcia basato sul principio di trasparenza per la scelta di candidati, idee e progetti; questo permetterebbe agli elettori di scegliere consapevolmente chi si propone di governare la città. In pratica, è necessario declinare il principio dell’Anagrafe pubblica degli Eletti e dei Nominati allo strumento delle primarie, secondo il motto einaudiano "conoscere per deliberare".
Occorre poi spingere per un reale rinnovamento della classe politica discutendo anche di limiti di mandato, di incompatibilità tra cariche e dando concrete possibilità ai giovani e alle donne di proporre la loro visione e di concorrere per realizzarla passando, se necessario, anche attraverso il meccanismo delle quote minime che, pur essendo un trattamento da "riserva indiana", sembra costituire ormai l'unico rimedio per fare un passo in avanti rispetto alle tante petizioni di principio rimaste tali.
Bisogna passare poi, specie per le società partecipate, da un sistema di scelta degli amministratori basato sull'appartenenza ad un sistema che si fondi sulla competenza. A tal proposito il Sindaco ed il Consiglio comunale hanno fornito di recente un pessimo esempio concedendo, con voto segreto, al consigliere Pomoni, di mantenere pure il posto nel consiglio di amministrazione della Fenice in palese violazione del Testo Unico degli Enti Locali.
Infine accanto alla costruzione del programma, attraverso un confronto aperto e trasparente che non porti al solito elenco di proposte dimenticate il giorno dopo il voto, sarebbe interessante stabilire alcune regole in termini di partecipazione, condivisione e confronto con la cittadinanza sui progetti più importanti visto il metodo paramassonico con cui sono state assunte certe decisioni nel recente passato (sublagunare, quadrante di Tessera, distributori di bibite, candidatura alle Olimpiadi 2020).
E’di gran lunga preferibile rischiare di perdere il governo della città, avendo operato per il rinnovamento e la credibilità, che vincere unicamente per continuare a gestire il potere.
 
 
Davide Scano
Consigliere dei Verdi - Città Nuova
Municipalità di Mestre - Carpenedo
Franco Fois
Associazione VenetoRadicale

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