Intervento della sen. Donatella Poretti, Radicali/Pd, segretaria commissione Igiene e Sanita'
Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi, ha risposto ieri ad interpellanza parlamentare sul sistema di allerta precoce del Dipartimento per le politiche antidroga della Presidenza del Consiglio dei ministri, e piu' in generale sul regime proibizionista in materia di droghe (1). Interpellanza che avevo depositato con il senatore Marco Perduca su segnalazione di Giulio Manfredi, Comitato nazionale Radicali Italiani e dell'associazione radicale torinese Adelaide Aglietta.
Nella risposta Giovanardi ha confermato il fallimentare sistema di allerta per evidenti mancanze di coordinamento con le strutture locali e regionali. Esattamente cio' che segnalavamo nell'interpellanza, ossia che il sistema di allerta precoce si era attivato a Torino nell'estate del 2009, dopo ben due mesi che tossicodipendenti morivano per strada per colpa di uno stupefacente oppioide particolare, denominato «6-Mam», di provenienza afgana. Piu' in generale il sottosegretario Giovanardi ha confermato l'approccio ideologico, negato a parole, parlando sempre della prevenzione e della cura, tendendo quasi sempre a sostituire o a sovrapporre questi termini ad un altro, quello della riduzione del danno, aggiungendo che programmi di somministrazione di eroina, a prescindere dai risultati, non possono rientrare nei piani del Governo perche' "la cronicizzazione è una condizione eticamente inaccettabile".
Eticamente inaccettabile forse per un Governo dovrebbe essere che i ragazzi ancora muoiano per strada. A Torino in 27 sono morti la scorsa estate per un oppioide immesso sul mercato dal narcotraffico!
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