Direttori Asl, Mellano e Manfredi: Casini e Mussa dicono di voler far fuori i partiti dalla sanità? Non hanno che da sottoscrivere la proposta di legge radicale

  • Dichiarazione di Bruno Mellano, Presidente di Radicali Italiani e di Giulio Manfredi, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani
Leggiamo che ieri il leader dell’UDC, Pierferdinando Casini, ha chiesto, fra l’altro, alla presidente Bresso una scelta netta “a favore della libera scelta in materia sanitaria senza incursioni della politica”. Il prof. Antonio Mussa (ex AN, ora UDC, addirittura già autocandidatosi al posto di assessore regionale alla sanità) ha precisato meglio il pensiero del suo segretario, affermando che “la politica dovrebbe smettere di occuparsi delle nomine di direttori generali, sanitari e primari”.
Avevamo apprezzato a suo tempo l’indipendenza di giudizio del prof. Mussa, che (all’epoca responsabile del Comitato scientifico di AN), aveva portato avanti all’Ospedale Molinette un protocollo per la sperimentazione della cannabis nella terapia del dolore cronico dei malati terminali oncologici.
Apprezziamo oggi le sue parole e invitiamo sia lui che Casini ad essere conseguenti, sottoscrivendo e appoggiando la proposta di legge (C. 278, presentata il 29 aprile 2008) della deputata radicale/PD Maria Antonietta Farina Coscioni "Modifiche all'articolo 3-bis del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, per la riforma delle procedure di selezione dei direttori generali delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere". La PDL prevede la selezione dei direttori generali tramite concorso e non più, come ora, per nomina partitocratica. Analoga proposta fu presentata nel 2001 dagli allora consiglieri regionali radicali Palma e Mellano, dopo l’arresto del Direttore Generale delle Molinette, Luigi Odasso.
Vorremmo, infine, sapere quale è la posizione in materia dell’on. Michele Vietti, proconsole di Casini in Piemonte.

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