Detenuto morto a Parma: Rita Bernardini presenta interrogazione e ribadisce l’urgenza di un’indagine conoscitiva sulle morti in carcere

La deputata radicale Rita Bernardini, componente della Commissione Giustizia, ha presentato un’interrogazione al ministro della Giustizia Alfano sulla morte, avvenuta venerdì scorso,  del detenuto 32enne nel carcere di Parma, sulla quale la Procura ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di omicidio colposo.
Rita Bernardini si è rivolta al ministro per sapere quale sia la ricostruzione ufficiale dei fatti; se risulti agli atti il quadro clinico del detenuto; se non si possano riscontrare elementi e profili di illegittimità da parte di chi ha disposto il fermo e se non ritenga necessario e urgente prevedere un’ispezione ministeriale presso la struttura dove è avvenuto il fatto.
La deputata radicale, infine, è tornata a ribadire al ministro l’urgente necessità di avviare un’indagine conoscitiva sui decessi che avvengono tra i detenuti delle carceri italiane, inclusi i suicidi, per verificarne le cause reali e scongiurarne di nuovi.
 
SEGUE TESTO DELL’INTERROGAZIONE
Al ministro della Giustizia
Premesso che
-          l’agenzia di stampa Ansa il giorno 10 novembre 2009 riportava la seguente notizia:
“PARMA, 32ENNE MUORE IN CELLA. IL PM: "OMICIDIO COLPOSO" (ANSA) - BOLOGNA, 10 NOV - La Procura di Parma ha aperto un fascicolo, ipotizzando l'omicidio colposo, per la morte di Giuseppe Saladino, 32 anni, un giovane di Parma trovato senza vita nella cella dov'era rinchiuso da meno di un giorno. Il giovane è morto la notte di venerdì, la prima che passava in carcere dopo essere stato fermato nel pomeriggio dalle forze di polizia: nonostante la condanna a un anno e due mesi per furto con scasso (aveva razziato alcuni parchimetri) da scontare ai domiciliari, era stato sorpreso a passeggiare in strada. Qui però nella notte si è sentito male ed è morto. È stata già compiuta l'autopsia disposta dalla pm Roberta Licci e i risultati sono attesi per i prossimi giorni. La madre del giovane ha nominato un proprio legale, l'avvocato Letizia Tonoletti, e un perito che ha assistito all'esame autoptico. «Voglio sapere tutto quello che è successo in carcere», ha dichiarato a Tv Parma la madre del giovane, Rosa Martorana: «In carcere è entrato un figlio sano e avrei voluto ricevere anche in uscita un figlio sano».”
 
Per sapere
-          quale sia la ricostruzione ufficiale dei fatti segnalati dalle fonti giornalistiche;
-          se risulti agli atti il quadro clinico del detenuto;
-          se non si possano riscontrare elementi e profili di illegittimità da parte di chi ha disposto il fermo;
-          se non ritenga necessario e urgente prevedere un’ispezione ministeriale presso la struttura dove è avvenuto il fatto;
-          se infine il ministro non ritenga urgente avviare un’indagine conoscitiva sui decessi che avvengono tra i detenuti delle carceri italiane, inclusi i suicidi, per verificarne le cause reali e scongiurarne di nuovi.

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