Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani
Il Decreto Romani, anziché limitarsi a recepire la direttiva europea “audiovisual media service”, tenta illegittimamente di introdurre delle limitazioni alla circolazione di video ed immagini tramite internet, prevedendo vincoli autorizzatori e la responsabilità editoriale degli Internet service provider.
Il Governo vuole con un colpo solo eliminare i suoi concorrenti scomodi, imprenditoriali o politici che siano.
Non sorprende che dagli oligarchi che controllano il sistema televisivo italiano, pubblico e privato, non vengano che plausi all’opera del Governo: il principale scopo del decreto Romani è infatti quello di soffocare sul nascere i due mercati emergenti della IPTV e della WEBTV, oramai pronti per fare concorrenza alle piattaforme già esistenti.
Ancora una volta, per garantire gli interessi di una parte si riducono i diritti per tutti.
Se non è la Cina, il modello preso a riferimento è di certo la Russia.
Faccio un esempio: da ieri è online 24 ore al giorno la WebTv Radicale, i cui contenuti sono ascrivibili come propaganda antigovernativa.
Ebbene, se passasse il decreto, la Web Tv dovrebbe sottostare all’autorizzazione del Ministero…
Hanno paura persino dei 3157 utenti che ieri hanno assistito alle dirette con i leaders della Lista Bonino-Pannella?
Da Radicali, disobbediremo ad una tale norma 1 minuto dopo la sua approvazione.
A forza di basarsi sulle rendite di regime anziché sulla qualità e l’innovazione, l’Italia si ritrova con un servizio pubblico inesistente ed una televisione privata oramai incapace di fare impresa senza aiuti.
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