Cresce l’adesione della Comunità d’Immigrati allo sciopero della fame sui tempi dei permessi di soggiorno

E’ giunta già al 4° giorno l’iniziativa nonviolenta lanciata da Gaoussou Outtarà, membro della Giunta di Radicali Italiani, per sollevare il problema dei tempi legali per il rilascio dei permessi di soggiorno.

«Per il rinnovo annuale – si legge nell’appello - si aspetta sino a 8-15 mesi, nonostante il Testo unico sull’immigrazione preveda all’art. 5 che “il permesso di soggiorno è rilasciato, rinnovato o convertito entro venti giorni dalla domanda". Sono oltre 500 mila le persone in attesa del permesso di soggiorno; spesso il permesso arriva che è già scaduto. Nel frattempo i richiedenti vivono mesi di carcere grande come il Paese Italia. Nonostante le nuove procedure elettroniche in alcune città l’arretrato è enorme e le questure non sanno come smaltirlo».

Oltre a Outtarà sono 28 gli esponenti delle comunità d’immigrati di tutta Italia che in questi giorni si sono uniti allo sciopero della fame. Provengono da diversi paesi tra i quali Costa d'Avorio, Burkina Faso, Cameroun, Senegal, Congo, Pakistan, Guinea, Mali, Burundi e India.
Oggi una delegazione di digiunatori interverrà alla manifestazione in ricordo di Sher Kan organizzata alle 17 a Piazza Vittorio a Roma. In piazza verranno raccolte nuove adesioni allo sciopero della fame e diffuso il testo dell’appello alle istituzioni.
 
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