Sostiene Brunetta: “Ci sono parti della Costituzione mai attuate, come quelle sui sindacati e sui partiti, e parti "che vengono aggirate", come quelle sulla magistratura”.
Alessandro Massari, della direzione nazionale di Radicali italiani commenta in questo modo: “benvenuto!”
Brunetta sa bene quanto i radicali si battano per il rispetto dello Stato di diritto nonostante partiti, sindacati, Confindustria, magistratura, media. Eppure il “Caso Italia”, sintesi politica della sistematica violazione delle norme di rango ordinario e costituzionale, è stato denunciato formalmente dai radicali sin dal 1984, nelle sale del Parlamento europeo, con un convegno che aveva proprio quel titolo. Tesi ribadita e attualizzata nel corso dell’ultima “falsata” campagna elettorale – nel documento politico intitolato “La peste italiana”- con il quale abbiamo ripercorso un sessantennio di atti e fatti incostituzionali che sono stati perpetrati con metodo ed intenti comuni, proprio quelli denunciati, oggi, da Brunetta, dai partiti quindi dalle Istituzioni.
Non ricordiamo in quell’occasione cahier de doleance del Ministro. Eppure, come sempre, ci furono forzature e violazioni costituzionali oltre allo sbrigativo rimpiazzo della legge elettorale o la lobotomizzazione della commissione bicamerale RAI, bloccata per un anno con il “Caso Villari”,l’impossibile accesso ai mezzi di comunicazione, prima fra tutte la RAI, per consentire il “conoscere per deliberare”.
E Pannella indossa la stella gialla.
Sostiene Brunetta: “La distribuzione fiscale è fortemente iniqua ma incastrata dai debiti fatti in passato e dal deficit che incombe. In Italia chi paga le tasse ne paga troppe e per loro la pressione fiscale è insopportabile. C'é però chi non le paga del tutto o che riesce ad evadere o eludere. Gli squilibri fiscali sono il compromesso sociale su cui è fondata la repubblica italiana, un compromesso iniquo, balordo, che è la costituzione materiale su cui è basata l'Italia. Questo è il tema dei temi perché vuol dire lavoro, welfare, infrastrutture. Se mancano all'appello 100-120 miliardi di euro di gettito vuol dire che potremmo avere le migliori scuole del mondo, le migliori infrastrutture, la migliore rete telematica, i migliori ammortizzatori sociali del mondo. Sarebbe un'Italia diversa e migliore".
Peccato che un altro ministro, quello competente, pochi giorni fa abbia tessuto l’elogio dell’evasore fiscale.
Alessandro Massari, della direzione nazionale di Radicali italiani commenta in questo modo: “Una bussola non dispensa dal remare. Il debito pubblico, la manovra di bilancio e finanziaria, l’evasione fiscale, il welfare iniquo, il nodo gordiano delle pensioni, gli aiuti alle grandi famiglie imprenditoriali, il tradimento della Costituzione, sono tutti nodi politici su cui abbiamo depositato proposte di legge nelle sedi apposite, la Camera ed il Senato”.
L’esponente radicale ribadisce: “Lì siamo pronti alla calendarizzazione, al dibattito, al voto. Ci sta, Ministro?”.
© 2010 Radicali italiani. Tutti i diritti riservati