Consiglio regionale del Piemonte istituisce il Garante delle Carceri. Mellano e Manfredi: lo proponemmo cinque anni fa, non è una vittoria soltanto nostra, ma di tutti

Alla notizia che il Consiglio Regionale del Piemonte ha approvato, nella seduta odierna, l’istituzione del garante regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Bruno Mellano (presidente di Radicali Italiani) e Giulio Manfredi (Comitato nazionale RI) hanno dichiarato:
“Il 7 febbraio 2005, al termine della precedente legislatura, gli allora consiglieri regionali radicali Bruno Mellano e Carmelo Palma depositarono una proposta di legge per l’istituzione dell’Ufficio del Garante Regionale delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale. Il nostro testo fu ripreso all’inizio della presente legislatura dal consigliere Muliere (PD) e un testo analogo fu presentato anche da Rifondazione Comunista. Vi è stato poi il convergere sul testo “Muliere” della consigliera del centro-destra Mariangela Cotto, da sempre attenta ai problemi del carcere, e, dopo il licenziamento del provvedimento da parte della Commissione competente ed una lunga anticamera in Consiglio regionale, oggi, finalmente, in zona Cesarini, la legge è stata approvata.
Non è una nostra vittoria – anche se è con grande soddisfazione che apprendiamo la notizia dell’approvazione – è la vittoria di tutti quelli che ritengono che fornire uno strumento in più, agile e non elefantiaco, al mondo delle carceri piemontesi (ben 13 istituti, ognuno con i propri specifici problemi) sia un modo per ridurre il danno, la violenza, le morti, nell’interesse non solo dei quattromila e oltre cittadini detenuti ma anche delle migliaia di agenti di polizia penitenziaria, degli educatori, dei medici ed infermieri ed in definitiva dell’intera società piemontese.
Fra i tanti dati che disegnano il pianeta carcerario italiano, con i suoi oltre 65.000 detenuti, segnaliamo soltanto il dato eclatante della recidiva: il 68% di chi conduce una carcerazione di sola detenzione e senza percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, ricade nel reato e nella carcerazione, mentre chi esce dal carcere attraverso percorsi lavorativi e di misure alternative ricade solo per il 28% dei casi. Una differenza sostanziale!
E il garante regionale arriva in un momento cruciale, nelle scosse di assestamento della riforma della medicina penitenziaria, con il passaggio delle competenze alle aziende sanitarie locali, e nel pieno dell’ennesima emergenza dovuta al sovraffollamento. Ma arriva anche nel pieno dell’iniziativa nonviolenta dei radicali, con Rita Bernardini, Irene Testa, Alessandro Litta Modignani, Annarita Di Giorgio, Claudia Sterzi al sesto giorno di sciopero della fame per calendarizzazione della mozione depositata dai deputati radicali del gruppo Pd ed a seguito di un appello specifico rivolto a Mercedes Bresso dai dirigenti nazionali dei radicali e a prima firma della vice Presidente del Senato Emma Bonino.
Anche per il Piemonte, siamo fin d’ora a disposizione di chi sarà designato a ricoprire un incarico così delicato per fornirgli il nostro bagaglio di conoscenze e per collaborare nell’interesse di tutti.”.

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