Cina. Mecacci: governo convochi ambasciatore cinese a Roma per chiedere rispetto libertà di Lu Xiaobo. Interrogazione al ministero degli Esteri
"La sentenza emessa nelle scorse ore nei confronti del dissidente Lu Xiaobo da parte delle autorità cinesi, conferma quanto la Cina sia ancora lontano dal rispetto di alcuni principi fondamentali come la libertà di espressione e di critica politica.
Per queste ragioni e' importante che il Governo italiano non si limiti a prese di posizione rituali o collettive solo nell'ambito dell' Unione Europea, ma che faccia sentire la propria voce, anche con l'autorevolezza che gli dovrebbe derivare anche nel ruolo di Presidente del G8 ancora qualche giorno, convocando l'ambasciatore cinese in Italia per chiedere formalmente il rispetto della libertà individuale di Lu Xiaobo: un dissidente che e' colpevole solo di esprimere delle opinioni che non possono non essere difese e rispettate da un paese che voglia essere considerato autorevole a livello internazionale."
Di seguito il testo dell'interrogazione parlamentare
Interrogazione a risposta orale in commissione
al Ministero degli Esteri
Presentata da
MATTEO MECACCI
Premesso che;
come riportato asianews.it e da diverse testate giornalistiche italiane come Il Corriere della Sera, e denunciato da diversi gruppi a favore dei diritti umani in Cina, tra i quali wemustact.org, il 25 dicembre 2009 Liu Xiaobo, dissidente non violento e “veterano” della protesta di Piazza Tiananmen del 1989, è stato condannato anni undici di reclusione per “incitamento alla sovversione”. L’accusa è quella di aver pubblicato su dei siti web stranieri alcuni articoli e di essere stato tra i firmatari della Charter 2008 ,un documento con il quale si chiedeva al Governo di Pechino un maggiore rispetto dei diritti umani in Cina e quelle riforme politiche e sociali, come la distinzione dei poteri legislativo, esecutivo e giudiziario, cambiamenti comunque necessari ad un giudizio indipendente, imparziale e competente nei tribunali cinesi;
diversi giornalisti e diplomatici stranieri non sono stati ammessi all’interno dell’aula del tribunale cinese dove si svolgeva il processo;
il diplomatico americano Gregory May abbia denunciato come il procedimento a carico del Sig. Liu Xiaobo sia stato “al di sotto degli standard internazionalmente riconosciuti dei diritti umani;
Nicholas Becquelin, ricercatore francese per Human Rights Watch ad Hong Kong, abbia affermato come la sentenza sia stata “molto, molto severa e riflette un indurimento politico che abbiamo osservato fin dal periodo di preparazione delle Olimpiadi di Pechino 2008”;
Il Governo francese ha espresso preoccupazione per la sentenza emessa dalle autorita' cinesi;
Chiede di sapere
quali iniziative abbia preso il Governo italiano nei confronti del Governo cinese per chiedere una liberazione immediata di Liu Xiaobo, sulla scia di quanto richiesto dal diplomatico americano Gregory May e del governo francese e se non ritenga opportuno convocare l'ambasciatore cinese a Roma per chiedere il rispetto della liberta' individuale di Lu Xiaobo.
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