CIE di Lamezia Terme, Marchese: situazione inaccettabile

 

Il centro per l’identificazione ed espulsione di Lamezia Terme versa in condizioni inaccettabili: dalle precarie condizioni igieniche alla manutenzione ordinaria e straordinaria carente, dalle lenzuola (di carta monouso) cambiate ogni 6-7 giorni al presidio sanitario solo dei giorni feriali e per sole otto ore durante la giornata.
Marco Marchese, Segretario di Calabria Radicale, scrive una lettera – appello al Sindaco della città di Lamezia Terme, Giovanni Speranza, affinché intervenga “con i servizi sociali del Comune e con quanto possa rendere la vita del centro vivibile perché al suo interno sono in condizioni di reclusioni vere e proprie 55 migranti a cui non è offerta alcuna possibilità di attività di scuola o alfabetizzazione, di formazione professionale o sportivo – ricreative; gli ospiti (ma il termine ospite in questo caso non è per niente corretto) trascorrono la giornata abbandonati a loro stessi in attesa che venga definita la posizione di ognuno e potendo trascorrere fino a sei mesi all’interno del centro; da questa condizione ne scaturiscono i cinque casi di autolesionismo verificatesi dall’inizio del 2009”.
Il CIE di Lamezia Terme è stato visitato il 6 dicembre scorso dall’On. Doris Lo Moro (PD) e dall’On. Matteo Mecacci (Radicali – PD) nei prossimi giorni sarà presentata un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno Roberto Maroni per chiedere chiarimenti a seguito della visita ispettiva inserita nell’iniziativa nazionale promossa dai Radicali “Ponte dell’Immacolata nei centri per immigrati”, che ha lo scopo di visitare in Italia tutti i centri per immigrati e verificarne le condizioni. Il Ministro Maroni sarà interrogato, sulla circostanza riferita durante la visita che ha visto esporre ai Parlamentari il grave problema finanziario in cui versa la cooperativa che gestisce il centro, la quale, secondo quanto riferito dal direttore, non percepisce i compensi da aprile, sopperendo alle necessità primarie del centro stornando fondi da altre attività e senza che i lavoratori percepiscano lo stipendio da mesi. Al Ministro sarà anche chiesto, fra l’altro, come intenderà determinarsi circa la manutenzione delle strutture, il potenziamento del presidio sanitario, l’assistenza sociale e quella psicologica.
Marco Marchese
Segretario Associazione Calabria Radicale
Via SS18, n° 19
88040 Nocera Terinese Marina (Cz)
segretario@calabriaradicale.it
www.calabriaradicale.it
tel. 3356696982
fax 0982720242
Lettera al Sindaco di Lamezia Terme, Giovanni Speranza
 
Cortese Dott. Speranza
 
Desidero informarla che il 6 dicembre u.s. ho accompagnato presso il CIE (centro d’identificazione ed espulsione) di loc. Piano del Duca a Lamezia Terme, gli On. Doris Lo Moro e Matteo Mecacci in visita ispettiva, nell’ambito dell’iniziativa nazionale, promossa da Radicali Italiani, “Ponte dell’Immacolata nei centri per immigrati”.
Qualunque sia l’opinione sulle politiche dell’immigrazione è rilevante il dato di fatto che la permanenza in questo tipo di centri non differisce molto dallo stato di detenzione carceraria, pur non avendo, queste persone, commesso reato; ovvero: la privazione della libertà dovrebbe riguardare soggetti che prima di tutto manifestano una pericolosità sociale, abbinata a un reato che per prefigurarsi presuppongono una vittima. Sicché torna incomprensibile la privazione della libertà dei migranti, anche quando amministrativamente non si trovano in regola.
Desidero richiamare la sua attenzione su questa circostanza che dal punto di vista normativo, alla luce delle Leggi in questo momento in vigore, permettono questi stati di privazione della libertà personale senza che si possa intervenire per impedirli, se non per atto Parlamentare, ma è intollerabile che a questo tipo di privazione della libertà si aggiunga lo stato di detenzione in condizioni precarie e non dignitose.
Le allego a questa lettera il testo dell’interrogazione Parlamentare che sta per essere presentata dagli Onorevoli Lo Moro e Mecacci al Ministro degli Interni proprio sulle condizioni del CIE di Lamezia Terme e la documentazione circa i dati che abbiamo raccolto nel corso della nostra visita.
Ritengo che la Città di Lamezia Terme attraverso i servizi sociali del Municipio, un suo personale interessamento e intervento presso le tante realtà associative e di volontariato che operano nel Comune, possa rendere la vita del centro CIE più funzionale e meno penosa per i migranti che vi sono ospitati, anche se il termine ospitalità non si addice per niente alle condizioni in cui versano. La invito a chiedere alla Prefettura il permesso di visitare di persona questo centro e nell’eventualità sarei lieto d’accompagnarla, per rendersi conto direttamente di quanto stiamo descrivendo su questo scritto e per rendersi conto di persona sulle attività che i servizi comunali potrebbero rendere e rendersi utili per tale circostanza.
 
Con l’occasione voglia accettare i miei migliori saluti.
 
 
 
VISITA AL CIE DI LAMEZIA TERME DEL 06/12/2009
BOZZA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE AL MINISTRO DELL’INTERNO ROBERTO MARONI
Prima firma On. Matteo Mecacci (Radicali – PD)
Nell’ambito dell’iniziativa nazionale “Ponte dell’Immacolata nei centri per immigrati”, promossa dai Radicali Italiani, domenica 6 dicembre 2009, l’interrogante On. Matteo Mecacci, accompagnato dall’On. Doris Lo Moro, si è recato in visita ispettiva presso il CIE (centro per l’identificazione e l’espulsione) di Lamezia Terme, gestita dall’ente cooperativo “Malgradotutto”.
Prima della visita è stata richiesta la compilazione di un questionario che ci è stato restituito compilato in tutte le sue parti con i dati dai quali, significativamente, si evidenzia come l’importo giornaliero corrisposto per gli ospiti dalla data d’inizio della convenzione (30/04/2009 e con scadenza 30/04/2012) è di € 42,52 e quindi un importo di € 1.241.413,00 complessivi annui. Che in questo momento si registra nel centro la presenza di cinquantaquattro immigrati; che tutti si trovano nel CIE solo perché privi di permesso di soggiorno; che i rimpatri effettuati nel corso del 2009 ammontano a 230. Le persone rilasciate per scadenza dei termini in questo stesso periodo sono 155; che sono stati registrati, sempre nel corso del 2009, cinque atti di autolesionismo a fronte di nessuno nel 2008; che due ospiti sono affetti da patologia tubercolare e che nel centro presta servizio rispettivamente un solo addetto alla mediazione linguistica, un’assistente sociale, uno psicologo e un avvocato.
Dalla visita abbiamo potuto costatare che nella fornitura agli ospiti, il vestiario, le schede telefoniche, le sigarette (unici beni di consumo forniti) sono insufficienti; come lo stato generale di manutenzione e igiene dell’edificio sono inadeguati e versano nelle medesime condizioni l’illuminazione e l’igiene delle stanze per la notte. La fornitura di lenzuola di carta (c.d. monouso), con ricambio ogni 6-7 giorni, è inadeguata e fuori dalla normale logica d’igiene; che la pulizia dei locali bagni è scarsa e lo spazio a disposizione per la socialità pure.
Nel corso della visita ci è stato riferito che dal 19 aprile 2009 a oggi l’ente cooperativo “Malgradotutto”, gestore del centro, non riceve il compenso previsto dalla convenzione; che i dipendenti dello stesso ente non sono retribuiti da oltre sei mesi e che per fare fronte alle obbligazioni assunti con la convenzione, dal punto di vista finanziario, l’ente gestore del centro, storna a favore di quest’ultimo fondi destinati ad altre attività della cooperativa e che comunque sono insufficienti per far fronte alle necessità.
Nel centro non si svolge nessun tipo di attività d’alfabetizzazione, e/o di formazione professionale, e/o sportivo – ricreativo e quindi gli ospiti, in condizioni che possiamo definire di vera e propria detenzione, sono abbandonati a loro stessi; che l’ente gestore del centro non ha rapporti con altre associazioni di volontariato e/o assistenza e meno che mai con organizzazioni che si occupano di migranti. Che l’assistenza sanitaria è garantita da due medici e due infermieri distribuiti su due turni per complessive otto ore nei giorni feriali e che quindi nelle restanti sedici ore (che ricomprendono quelle notturne) e durante le giornate festive, il centro, dal punto di vista sanitario, non è presidiato; che la struttura non ha un’ambulanza propria e si trova in una contrada di Lamezia Terme, isolata dal centro urbano e dal locale presidio ospedaliero.
Tutto ciò premesso, si chiede al Signor Ministro:
1)      Se ritenga indispensabile e urgente verificare lo stato di manutenzione ordinaria e straordinaria dei locali del CIE di Lamezia Terme e il loro adeguamento a uno standard di vivibilità adeguato e dignitoso.
2)      Se ritenga indispensabile e urgente verificare lo stato dei pagamenti in favore dell’ente cooperativo “Malgradotutto” che gestisce il CIE di Lamezia Terme e lo stato amministrativo della convenzione; ed eventualmente rimuovere/risolvere eventuali problematiche di tipo amministrativo.
3)      Se ritenga necessario che sia potenziato il servizio medico e infermieristico del centro con un’adeguata estensione delle ore coperte e delle giornate festive.
4)      Se ritenga indispensabile potenziare adeguatamente la presenza nel centro dell’assistente sociale e dello psicologo e l’istituzione di attività organizzate di alfabetizzazione, formazione professionale e attività sportivo/ricreative, in considerazione del numero di atti di autolesionismo verificatesi nel corso di quest’anno.
5)      Di conoscere le nazionalità dei 230 migranti rimpatriati nel corso del 2009, quando e con quali modi sono stati eseguiti i rimpatri e per quali motivazioni.
6)      Di conoscere le nazionalità dei 155 migranti rilasciati per decorrenza dei termini, le cause delle decorrenze dei termini, i modi dei rilasci e le eventuali prescrizioni ordinate ai migranti.
7)      Di conoscere in quali strutture sanitarie sono stati destinati i due migranti affetti da patologia tubercolare, in quali condizioni versano e a quali provvedimenti sono sottoposti in relazione alla loro posizione amministrativa.
 

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