Chirico: L'esperimento Keplero anche in Puglia. Basta pregiudizi antimoderni. Serve l'informazione

L’iniziativa del liceo romano Keplero (in merito all’installazione di distributori di condom all’interno dell’istituto) non è caduta dal cielo. E’ il risultato di una iniziativa, intitolata Consapevolezza e Libertà, che come Studenti Luca Coscioni abbiamo promosso lo scorso anno insieme ai giovani di SeL, alla rete LGBT, al circolo Mario Mieli e alla Rosa Arcobaleno” – afferma Annalisa Chirico, Segretaria degli Studenti Coscioni e candidata della Lista Bonino Pannella nelle province di Brindisi e Taranto – “Sebbene la stampa italiana abbia perdurato nella censura di Regime, il quotidiano inglese The Guardian ha  riportato una mia dichiarazione di qualche giorno fa. E’ sorprendente come oltremanica si facciano beffe dei pregiudizi antimoderni del dibattito italiano”.
“All’ipotesi di una riproduzione dell’esperimento Keplero a Brindisi si è sollevato un vespaio di no – continua la ventitreenne candidata radicale – Un articolo della Gazzetta a firma di Pierluigi Potì ha riportato le dichiarazioni contrarie di dirigenti scolastici e del Vicario Generale della diocesi di Brindisi e Ostuni. Tralasciando la parzialità dell’articolo che ha completamente eclissato l’opinione favorevole all’iniziativa, desidero ribadire che opporsi all’installazione di distributori nelle scuole è semplicemente un atto da fanatici irresponsabili. I dati della Società Italiana di  Ginecologia e Ostetricia, presentati a Febbraio, dicono che tra le ragazzine che si approcciano alla sessualità circa il 40% non usa alcun metodo contraccettivo e un altro 20% si affida al coito interrotto. E’ questo il risultato dei tabù alimentati da politica e clero in un diabolico connubio”.
Conclude Annalisa Chirico: “Se eletta, farò subito alcune cose semplici: promuovere corsi di informazione sessuale e l’installazione dei distributori in tutti gli istituti superiori della regione; istituire un albo dei consultori per individuare quelli effettivamente funzionanti controllando che operino nel rispetto della legge 194. L’obiettivo? Stanare quei centri, dove medici sedicenti obiettori si rifiutano illegalmente di prescrivere un contraccettivo di emergenza attuando metodi di terrorismo psicologico con grave nocumento per la salute psicofisica delle donne.

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