Chirico, Emergency: Astenersi dalla sindrome della tifoseria

 

·         Dichiarazione di Annalisa Chirico, membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e Segretaria degli Studenti Luca Coscioni.

 
“Che l’Italia fosse un Paese di tifosi, lo sapevamo. Ma dico: in questo caso, con tre connazionali arrestati in una zona di guerra (perché l’Afganistan è ancora una zona di guerra), che bisogno c’era di buttarla in caciara?
In tanti si sono precipitati a creare gruppi su Facebook pro o contro Emergency.  Pro o contro. Senza comprendere che in ballo non c’è l’onorabilità o la legittimità di questa ONG e che, per contro, cedendo alla sindrome delle tifoserie contrapposte, si fa esattamente il gioco di chi, come Maurizio Gasparri, non aspettava altro per gridare strampalatamente: “Emergency è un danno per l’Italia”.
Il fatto è che non siamo un Paese liberale, ragioniamo per aggregati e Di Pietro, in fondo, ci piace.
Il concetto di responsabilità individuale sembra un arcano.
Le armi in quell’ospedale c’erano e qualcuno le avrà portate. Chi? Sarà la magistratura a stabilirlo. Le responsabilità delle persone coinvolte sono ancora tutte da accertare. Spetterà alla giurisdizione locale e alla nostra rappresentanza in loco garantire il corso della giustizia e la protezione diplomatica dei nostri connazionali.
Una volta tanto, moderazione di giudizio e garantismo (“Nessuno è colpevole fino a prova contraria”) sarebbero da rivalutare come bussola per una convivenza civile.
Ai capipopolo della cosiddetta Sinistra direi di evitare banali e prevedibili strumentalizzazioni perché così facendo rendono un cattivo servizio, innanzitutto, ad Emergency.

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