Certi Diritti: l'inciucio PD-PDL in Europa, dopo D'Alema ora anche sul crocefisso, in eversione di stile vaticano-talebano dei principi europei di rispetto dei diritti umani e della non-discriminazione

  • Comunicato Stampa di Certi Diritti:
 
"Certi Diritti denuncia lo sventurato inciucio in Europa, vaticano e talebano, tra PD e PDL, che dopo D'Alema ora coinvolge anche il crocefisso, sempre più brandito come una spada da crociata, in violazione eversiva dei principi - europei e speriamo anche italiani - di non discriminazione, di libertà d'espressione, di credo religioso, di rispetto dell'ordinamento giuridico italiano, europeo ed internazionale, basato sui diritti umani e sulle libertà fondamentali.
 
Al PE infatti Sergio Silvestris (PDL), Mario Mauro (PDL, capo-delegazione), David Maria Sassoli (capo delegazione PD), Gianni Pittella (Vice-presidente PD del PE), Magdi Cristiano Allam (CDU), Carlo Casini (UDC) e Mario Borghezio (Lega) hanno depositato una dichiarazione scritta sulla "libertà di esposizione in luoghi pubblici di simboli religiosi rappresentativi della cultura e della identità di un popolo". La risoluzione afferma che il giudizio della Corte europea dei diritti dell'uomo "è apparso in contrasto con l'identità culturale italiana, fortemente influenzata dalle radici cristiane che sono a fondamento della storia e della tradizione dei popoli", e chiede "di riconosce il pieno diritto di tutti gli stati membri ad esporre anche simboli religiosi all'interno dei luoghi pubblici o delle sedi istituzionali, laddove tali simboli siano rappresentativi della tradizione e dell'identità di tutto il Paese, e dunque elementi unificanti dell'intera comunità nazionale rispettosi dell'orientamento religioso di ciascun cittadino".
 
Insomma, secondo i firmatari: siamo italiani e non europei e il crocefisso é simbolo nazionale e di Stato, come sotto il fascismo. Quindi crocefissi ovunque, non solo a scuola ma in tutti i luoghi pubblici ed istituzionali! In barba ai diritti di coloro che non sono cattolici o non si riconoscono nel crocefisso!
 
Tutto questo accade dopo che il governo ha annunciato che non applicherà la sentenza europea, in violazione della Costituzione, delle leggi italiane e della Convenzione europea dei diritti dell'uomo, e mentre la famiglia del radicale Albertin e di sua moglie Lautsi sono minacciati violentemente da esponenti della Lega, da gruppi di estrema destra e da cattolici integralisti - ma per loro nessuna solidarietà. Al più un crocefisso e la crocefissione pubblica, ora anche attraverso la dichiarazione scritta depositata anche al PE.
 
Certi Diritti esprime tutto il suo sostegno alla Corte europea dei diritti dell'uomo ed alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali - che tanto hanno fatto per consolidare in Europa i diritti europei di tutti senza discriminazione, anche delle persone LGBT - ed alla famiglia Albertin-Lautsi. Certi Diritti si oppone fermamente alla dichiarazione scritta depositata dai deputati europei summenzionati, eversiva dei principi democratici, dell'ordinamento giuridico italiano, europeo ed internazionale, dei diritti umani e delle libertà fondamentali.
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Segue il testo della dichiarazione scritta di Sergio Silvestris (PDL), Mario Mauro (PDL, capo-delegazione), David Maria Sassoli (capo delegazione PD), Gianni Pittella (Vice-presidente PD del PE), Magdi Cristiano Allam (CDU), Carlo Casini ( UDC) e Mario Borghezio (Lega)
 
Dichiarazione scritta sulla libertà di esposizione in luoghi pubblici di simboli religiosi rappresentativi della cultura e della identità di un popolo
 
Il Parlamento europeo,
 
- visto l'art. 123 del suo regolamento,
 
A. considerando che l'esposizione del crocifisso o di altri simboli religiosi nelle aule scolastiche, nei tribunali, negli uffici pubblici, nelle sedi istituzionali o nelle aule municipali, rappresenta una consuetudine ed una tradizione propria di molti Paesi europei;
 
B. evidenziando che l'esposizione in luoghi pubblici del simbolo della religione cristiana, o di immagini che si richiamino ad altre religioni,  non intende rappresentare né una imposizione circa la libera scelta religiosa che appartiene a ciascun individuo, né tanto meno un riferimento di carattere cultuale o catechetico;
 
C. considerando che, a tal proposito, un recente pronunciamento della Corte europea per i diritti dell'uomo di Strasburgo ha definito la presenza del crocifisso nelle aule scolastiche italiane "una violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni", e che ciò è apparso in contrasto con l'identità culturale italiana, fortemente influenzata dalle radici cristiane che sono a fondamento della storia e della tradizione dei popoli;
 
1. chiede di riconosce il pieno diritto di tutti gli stati membri ad esporre anche simboli religiosi all'interno dei luoghi pubblici o delle sedi istituzionali, laddove tali simboli siano rappresentativi della tradizione e dell'identità di tutto il Paese, e dunque elementi unificanti dell'intera comunità nazionale rispettosi dell'orientamento religioso di ciascun cittadino;
 
2. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente dichiarazione, con l'indicazione dei nomi dei firmatari, al Consiglio, alla Commissione e ai Parlamenti degli Stati membri.
 
 
 

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