Caso Sereni, Bernardini: Alfano si attivi concretamente per la piena applicazione della legge sull’affido condiviso dei figli

Figli
Dichiarazione di Rita Bernardini, deputata radicale, membro della Commissione Giustizia della Camera
La vicenda del portiere del Brescia Matteo Sereni, che dopo la separazione non riesce ad avere più un rapporto stabile e continuativo con i figli, è l’ulteriore dimostrazione di come la nuova normativa sul cosiddetto “affido condiviso” introdotta con la legge n. 54 del 2006 sia stata di fatto aggirata da uno scellerato orientamento giurisprudenziale con il quale è stato introdotto il concetto di “genitore prevalente”. A causa di ciò ancora oggi nella stragrande maggioranza degli uffici giudiziari, in sede di separazione, si continua a stabilire che i minori debbano trascorrere con uno dei due genitori (quasi sempre la madre) circa l’80% del tempo, proprio come accadeva ai tempi in cui vigeva la regola dell’affido esclusivo.
Questo indirizzo giurisprudenziale non solo è contrario a quanto previsto dalla legge n. 54 del 2006, ma è anche discriminatorio e dannoso, e non fa altro che alimentare il conflitto giudiziario, atteso che in questo modo nelle separazioni i figli diventano a tutti gli effetti la carta “prendi tutto” che il genitore più forte e spietato cerca di accaparrarsi a scapito dell’altro. Vista la situazione, e ascoltate le denunce di associazioni come l’Adiantum che da anni si battono affinché venga finalmente garantito anche in Italia il principio della cosiddetta “bigenitorialità”, ho deciso di depositare, assieme ai colleghi della delegazione radicale nel gruppo del PD, una interrogazione parlamentare a risposta scritta, elaborata insieme alla Lega Italiana per il Divorzio Breve, con la quale chiedo al Ministro della Giustizia di adottare urgenti iniziative al fine di garantire la piena applicazione della legge sull'affido condiviso. Solo in questo modo i diritti di entrambi i genitori separati e dei loro figli potranno essere realmente tutelati conformemente a quanto previsto e stabilito dall’ordinamento giuridico.

Link al testo dell’interrogazione

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