Carceri: il Comitato vincitori/idonei del concorso per educatori penitenziari sostiene l’iniziativa nonviolenta dei Radicali per la calendarizzazione della mozione parlamentare

Il Comitato vincitori/idonei del concorso per educatori penitenziari sta diffondendo e sollecitando adesioni e sostegno all´iniziativa intrapresa dall´Onorevole Rita Bernardini giunta al dodicesimo giorno di sciopero della fame per chiedere la calendarizzazione della mozione n° 250, presentata alla Camera lo scorso 19 novembre, sulla situazione di degrado, affollamento ed estrema sofferenza in cui versano le carceri italiane. L´obiettivo dell´Onorevole Bernardini e dei Deputati che hanno sottoscritto la mozione, è di avviare celermente un´indagine intorno al pianeta carcere, individuando strategie e percorsi che possano restituire all´esperienza carceraria quella sua natura rieducativa, di riflessione e di riprogettazione di se stessi che coloro i quali si trovano a vivere tale esperienza dovrebbero avere occasione di fare all´interno delle strutture carcerarie, come espressamente previsto dall´art. 27 della nostra Costituzione. Invitiamo, dunque, tutti gli operatori penitenziari ad aderire a tale iniziativa non violenta, poiché in un paese democratico e civile non è possibile che si giunga ad un livello tale di intollerabilità di presenze nelle carceri senza che lo Stato si interroghi immediatamente e concretamente sulle motivazioni che hanno generato una simile situazione che palesa l´evidente involuzione del compito affidato all´istituto di pena. Ci troviamo, dunque, di fronte ad una vera e propria emergenza sociale rispetto alla quale nessuno può esimersi, bensì questa battaglia di civiltà deve permeare trasversalmente ogni azione politica, in quanto l´uomo ne è il suo fulcro. Pertanto, ci uniamo all´Onorevole Bernardini e chiediamo l´immediata calendarizzazione della mozione ed altresi' l´apertura di un dibattito che tenga conto della complessità di equilibri, di processi e dinamiche che si celano dietro quelle sbarre, acquisendo quale assioma di partenza la funzione rieducativa e risocializzativa che il carcere deve essere in grado di fornire a chi lo vive, poiché chi varca il suo cancello è sì detenuto, ma continua ad essere persona dotata delle sue apicalità, dei suoi diritti e dei suoi doveri.
 
 
Il comitato vincitori/idonei concorso educatori penitenziari

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