Carceri, Bernardini: suicidio di un diciassettenne marocchino. I Radicali depositano una mozione parlamentare sulla insostenibile situazione delle carceri. Dalla mezzanotte di oggi, sciopero della fame

 

  • Dichiarazione di Rita Bernardini, membro della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati:
 
Ristretti Orizzonti ci dà oggi la notizia dell’ennesimo suicidio in carcere. Questa volta si tratta di un minorenne, diciassette anni, marocchino che si è impiccato ieri pomeriggio con un lenzuolo nella doccia del carcere minorile di Firenze . Era dentro per dal 3 agosto tentato furto, in attesa di giudizio. Giustamente, Ristretti Orizzonti si chiede se era proprio necessaria la misura della detenzione in galera o se non fosse stato più giusto e intelligente applicare nei suoi confronti una misura cautelare meno afflittiva rispetto al carcere.
 
Non vorrei che questa tragica notizia passasse sotto silenzio come è accaduto per altri stranieri che si sono tolti la vita nelle patrie galere. Nella stragrande maggioranza dei casi sono proprio gli extracomunitari e i romeni ad essere letteralmente abbandonati: per loro non c’è un adeguato diritto di difesa perché sono poveri, non ci sono quasi mai misure alternative al carcere perché spesso non hanno nemmeno un’abitazione dove scontare gli arresti domiciliari, sono allontanati dai luoghi dei loro affetti familiari perché per loro è più facile essere oggetto di “sfollamenti” dalle carceri del centro-nord a quelle del sud.
 
Come deputati radicali eletti nelle liste del PD depositeremo nelle prossime ore una mozione di indirizzo al Governo sulla drammatica situazione delle carceri che sarà sottoposta alla firma di tutti gli schieramenti politici. Crediamo che sia uno strumento di “governo” per invertire la rotta illegale e senza speranza che ogni giorno di più prende la gestione degli istituti penitenziari, con il carico di sofferenza e di abbandono in cui vive tutta la comunità penitenziaria, detenuti, direttori, agenti, educatori, medici e infermieri, psicologi e assistenti sociali.
 
Per gli obiettivi proposti in mozione inizierò dalla mezzanotte di oggi uno sciopero della fame, chiedendo a tutta la comunità penitenziaria di lottare insieme: non c’è bisogno di protesta, ma di proposta per dare uno sbocco nonviolento, intelligente e ragionevole alla rivolta che sentiamo dentro di noi quando le leggi fondamentali dei diritti umani sono ignorate e calpestate. Lo stanno facendo da giorni, su altri fronti dei diritti umani ai quali mi unisco anch’io, Maria Antonietta Farina Coscioni assieme a centinaia di malati gravissimi, e Maurizio Turco sul fronte dei diritti delle vittime del dovere e dello Stato e contro la proroga della rappresentanza militare.

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