Carcere. Staderini: morte La Penna è assassinio di Stato

Carcere
La morte di Simone La Penna è assassinio di Stato. 
Alle responsabilità individuali che saranno accertate dai magistrati, si sommano quelle di uno Stato che consapevolmente tiene 68 mila persone in celle che ne potrebbero ospitare 44 mila, privandoli di assistenza psicologica e di cure mediche adeguate, salvo riempirli di psicofarmaci.
Ma il vero mandante, per Simone La Penna come per Stefano Cucchi, è quella politica criminogena che è il proibizionismo sulle droghe, che trasforma i consumatori in fuorilegge, i tossicodipendenti in criminali.
Sono oltre 28 mila i detenuti per violazione della legge sugli stupefacenti, mentre 553 mila sono i consumatori che in questi anni hanno subito procedimenti amministrativi e penali per mera detenzione di droga.
Occorre quanto prima superare il proibizionismo e abbattere i suoi costi sociali, civili e economici, tra i quali vanno ricomprese anche le torture cui sono costretti nelle carceri italiane detenuti e agenti penitenziari.

Dichiarazione di Mario Staderini, Segretario di Radicali Italiani

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