Cappato: lo scalpo di Minetti per coprire i crimini commessi in nome di Formigoni. Ne parlerà Bagnasco?

Nicole Minetti - Consigliere regionale Milano

Dichiarazione di Marco Cappato, Lista Bonino-Pannella

Soltanto la complicità dell'opposizione ufficiale politica ed editoriale può consentire a Roberto Formigoni di recitare la parte del finto addolorato, di fronte al quadro da lui definito “poco edificante” che circonda quel Presidente del Consiglio al quale vorrebbe fare le scarpe.

In decine di interviste sulla stampa nazionale e comparsate in tutte le principali trasmissioni televisive delle ultime settimane non si è trovato alcuno -giornalista, politico, autorevole opininista, alto prelato o intellettuale indignato, e persino comico, con l'eccezione di Corrado Guzzanti- che abbia chiesto conto in modo preciso a Roberto Formigoni non solo della massiccia falsificazione delle firme, ma anche delle manovre e delle bugie raccontate per coprire la verità: i servigi dei faccendieri della P3 per contattare i giudici, le accuse a noi Radicali di aver manomesso i suoi moduli, fino alla finta richiesta (della quale più nulla si è saputo) rivolta ai “suoi” Pdl e Lega di accertare la verità sulle liste.

Non so se la Consigliera Minetti abbia commesso dei reati. La Procura di quel Bruti Liberati che chiese l'archiviazione sulle firme sta lavorando. Lasciate lavorare i giudici, dice Formigoni (su Minetti, non sulle firme, dove invece parlò di macchinazione e complotto). La cosa meno “edificante”, per dirla alla Firmigoni, di tutta la vicenda è che lo scalpo di Nicole Minetti -invocato a furor di popolo “democratico”, dipietrista e persino “giovane pidiellino per bene”- possa servire non solo ad accelerare la caduta di Belusconi, ma soprattutto a purificare casti mandanti ed esecutori pasticcioni di attentati ai diritti civili e politici compiuti sotto il segno, il simbolo e la Lista di Roberto Formigoni. C'è da scomemttere che il Cardinale Bagnasco, nella sua già importante “prolusione” di domani, tra i vari comandamenti della moralità politica non troverà spazio il “non falsificare la firma d'altri”.

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