La decisione del Sindaco Alemanno di accelerare sulla privatizzazione di Acea, in queste condizioni di opacità, è doppiamente sbagliata: nei tempi e nei modi. Oltre ad essere viziata da un grave difetto di trasparenza, la vendita del patrimonio pubblico di Acea, quando il titolo è ai minimi storici, rischia di trasformarsi in una maxisvendita a danno dello stesso Comune e, soprattutto, dei cittadini romani. Sul futuro di un servizio primario come l’acqua e sull'avvenire di una delle grandi aziende del Lazio occorre la massima attenzione: dal Comune pretendiamo garanzie sui processi produttivi, sulla qualità e sulle tariffe dell’acqua e, non ultimo, sul destino dei lavoratori. Negli incontri che avrò nei prossimi giorni con le rappresentanze sindacali e con le forze sociali e produttive laziali affronterò anche la questione del futuro di Acea e di un eventuale ruolo della Regione. L'acqua è un diritto e non un semplice servizio.
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