Bolognetti: qualche considerazione sull’audizione di Fumagalli Romario(Confindustria) da parte della Bicamerale Ecomafie
- Dichiarazione di Maurizio Bolognetti, membro della Direzione di Radicali italiani e Consigliere dell'Associazione Luca Coscioni
Discariche al collasso entro i prossimi due anni, la necessità di un maggior tasso di trasparenza nel settore rifiuti, controlli carenti e bonifiche inesistenti. Su questi temi si è soffermato il 26 novembre il Presidente della Commissione sviluppo sostenibile di Confindustria Aldo Fumagalli Romario, di fronte alla Commissione Bicamerale ecomafie. Lo scenario disegnato dal rappresentante di Confindustria è stato apocalittico. Sulla necessità di introdurre un maggior tasso di trasparenza nel settore dei rifiuti, il Presidente ci trova assolutamente d’accordo. La trasparenza, però, dovrebbe partire proprio dalle aziende. Forse il Presidente non si è accorto che per poter conoscere i codici Cer delle sostanze utilizzate da aziende che trattano rifiuti o sostanze pericolose occorre inventarsi investigatori, la trasparenza è pari a zero. Questo per non dire che anche la possibilità di poter acquisire con facilità i cosiddetti MUD(Modello Unico di dichiarazione ambientale), depositati dalle aziende presso le Camere di Commercio, non è impresa facile. Di certo non li troviamo disponibili on-line. La migliore forma di controllo è il controllo “diffuso”, il controllo che può essere effettuato da tutti i cittadini.
Ma, ahimè, non è così.
Più controlli e meno regole, dice il rappresentante di Confindustria; non siamo d’accordo, o meglio siamo d’accordo a metà. Quello che serve nel settore rifiuti è più controlli e rispetto delle regole.
Sentire il Presidente della Commissione ambiente di Confindustria affermare che poco o nulla si è fatto per procedere alla bonifica dei Siti di interesse nazionale(SIN), è stato solo la conferma di quanto abbiamo visto in Basilicata. Certo, verrebbe da chiedersi come siano stati utilizzati i fondi stanziati. Noi abbiamo l’impressione che non pochi denari siano stati utilizzati per scopi non coincidenti con le attività di bonifica.
I soli siti di bonifica di interesse nazionale occuperebbero il 3 per cento del territorio italiano.
Anche in materia ambientale c’è molto da fare per favorire la conoscenza e la trasparenza. Il controllo e la facilità di accesso a dati e informazioni di qualsiasi natura, ad iniziare dai materiali trattati dalle aziende, dovrebbero essere consentiti a tutti i cittadini; ma questa forse resterà una chimera, nonostante le sbandierate operazioni a favore della trasparenza. E a proposito di trasparenza, gioverà segnalare che, dopo 12 giorni, sul sito della Camera non è ancora disponibile lo stenografico dell’audizione di Fumagalli Romario.
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