“Mi rivolgo con urgenza al Ministro degli Esteri Franco Frattini affinché l’Italia chieda oggi, durante l’incontro previsto alla Farnesina con il Ministro degli esteri bielorusso Martynov, la liberazione degli attivisti e dei candidati alla presidenza della Repubblica di Belarus, che sono stati arrestati durante la manifestazione di domenica 19 dicembre. L’Italia deve abbondare la pericolosa e inaccettabile retorica a sostegno di Lukashenko portata avanti da Berlusconi negli ultimi due anni.”
Dichiarazione di Matteo Mecacci, deputato radicale e relatore OSCE su Democrazia, Diritti Umani e Questioni Umanitarie
Inoltre il deputato radicale, Matteo Mecacci, ha depositato oggi, il testo di un interrogazione urgente e concernente lo stato della documentazione relativa agli italiani scomparsi in Bielorussia durante la seconda guerra mondiale. Documentazione che è stata ricevuta da Berlusconi un anno fa e di cui ad oggi non si sa assolutamente più niente.
Di seguito il testo dell’interrogazione, presentata al Ministro degli esteri Frattini e al Presidente del Consiglio Berlusconi:
La Camera;
Premesso che;
In occasione del vertice bilaterale, che si è svolto il 30 novembre 2009 a Minsk, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ricevuto dal Presidente della Repubblica di Belarus, Alexander Lukashenko, una serie di documenti inediti relativi ai cittadini italiani prigionieri nell’allora Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale;
In tale occasione il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha, così, dichiarato: “È con commozione che ricevo queste carte che sono un omaggio veramente imprevisto. Approfondiremo tutte le notizie di questi documenti e posso interpretare il sentimento delle famiglie italiane nel rivolgerle un ringraziamento cordialissimo”;
A un anno dalla consegna di questi fascicoli, provenienti dagli archivi dei servizi segreti russi e bielorussi, non si hanno notizie di eventuali sviluppi di questa vicenda;
Chiede di sapere;
- a quale istituto sia stata affidata questa documentazione;
- se siano stati resi pubblici e se siano al momento consultabili;
- se i familiari dei cittadini italiani menzionati in questi documenti siano stati informati della sorte dei propri cari.
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