La spericolata politica estera del Governo Berlusconi fondata sull’asse Roma-Tripoli-Mosca, sembra aver trovato un nuovo tassello: la Bielorussia di Lukashenko, meglio nota come “l’ultima dittatura europea”. In un anno, infatti, l’Italia di Berlusconi è diventata lo ‘sponsor’ europeo del regime di Lukashenko spingendo per la fine dell’isolamento in cui era stato confinato il Paese dal 1994.
Dopo la visita di Franco Frattini lo scorso settembre, Silvio Berlusconi si appresta a visitare Minsk il prossimo 30 Novembre (sarà il primo capo di Governo occidentale a recarsi nel paese dalla fine degli anni ‘90).
Da radicali reiteriamo al Presidente del Consiglio la richiesta (già fatto a Frattini in occasione della sua visita) di trovare il tempo per incontrare i dissidenti politici bielorussi e le associazioni per i diritti umani per rendersi conto di persona dello stato delle libertà civili nel paese. Il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito e’ fin da ora disponibile a suggerire nomi e recapiti.
Al Presidente Berlusconi chiediamo di non dimenticare, quando volerà a Minsk, che la Bielorussia è l’unico paese sul suolo europeo e post-sovietico a mantenere nel proprio ordinamento la pena di morte. La sua visita può e deve essere l’occasione per chiedere al Governo di Minsk di accogliere la moratoria sulle esecuzioni capitali votata dell’Assemblea Generale dell’ONU due anni fa.
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