Ambiente: Zamparutti presenta interrogazione su inquinamento politico ed ambientale in Val Basento (Basilicata)

Elisabetta Zamparutti, deputata radicale e componente la Commissione Ambiente, ha presentato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro dell’Ambiente, al Ministro dello Sviluppo economico e a quello della Salute sulla grave situazione politica ed ambientale lucana a partire da una video inchiesta realizzata da Maurizio Bolognetti, Segretario di Radicali Lucani e Consigliere dell’Ass. Luca Coscioni, realizzato in collaborazione con radioradicale.it, Fai Notizia e Il Quotidiano della Basilicata e disponibile sul sito (http://www.fainotizia.it/video/video-inchiesta-sulla-val-basento).
 
Elisabetta Zamparutti e Maurizio Bolognetti hanno in proposito dichiarato: “L’inchiesta sulla Val Basento, dopo quella di Tito Scalo, evidenzia in Basilicata un contesto di degrado in cui le ecomafie trovano di certo terreno fertile per i loro affari. Le gravi anomalie riscontrate in merito alla costruzione dello stabilimento Mythen, dalla collocazione in un sito di bonifica di interesse nazionale all’uso di denaro pubblico che ci pare non conforme alle norme vigenti, le situazioni di conflitto di interesse che ravvisiamo tra società partecipate e lo stabilimento, l’inerzia della Regione di fronte all’assenza di rete fognaria e di un impianto di depurazione della Mythen non possono sfuggire ai Ministri competenti dai quali ci aspettiamo di sapere quali iniziative intendano adottare rispetto ad una situazione in cui i disastri prodotti da un sistema di potere corrotto e corruttore si moltiplicano grazie all’assenza di legalità e stato di diritto.”
 
 
Al Ministro dell’Ambiente
Al Ministero delle Attività Produttive
Al Ministro della Salute
 
 
Premesso che:
 
la Val Basento in Basilicata risulta aver ospitato sin dai primi anni sessanta e fino alla fine degli anni settanta industrie che producevano clorosoda, cloruro di vinile, polivinile cloruro(PVC);
 
successivamente, il sito dell’area industriale della Val Basento è stato individuato quale sito da bonificare con l’art. 14 della legge 179 del 31 luglio 2002. Sei i comuni lucani coinvolti: Ferrandina, Miglionico, Pisticci, Pomarico, Grottole e Salandra;
 
nel 2003 è stato approvato il Piano di caratterizzazione preliminare dell’area in cui è insediata la Mythen Spa, dal quale emerge “un diffuso stato di contaminazione della falda”;
 
tuttavia, in base a quanto si legge sul sito della Mythen, “nel dicembre del 2002, la società acquisisce il sito industriale di Ferrandina in Provincia di Matera. Lo stabilimento è acquisito dal curatore fallimentare della società IRS ed è inattivo da circa 8 anni. Il sito è dotato di tutte le infrastrutture necessarie e di apparecchiature idonee per essere riconvertite alle produzioni che Mythen intende intraprendere ed essere affiancate alle nuove apparecchiature e macchinari.
I primi dieci mesi del 2003 sono dedicati alla riattivazione dello stabilimento ed all’ottenimento delle autorizzazioni necessarie all’esercizio. Nel mese di ottobre 2003 viene avviata la produzione di olio di soia epossidato che subito si traduce in un buon ingresso sul mercato”;
 
lo stabilimento Mythen/Ecoil, nell'ambito dell'attuazione dell'accordo di programma Val Basento e della legge n. 488/1992, hanno ricevuto decreto di finanziamento per oltre 45 miliardi di vecchie lire per realizzare, nell'area di Pisticci e di Ferrandina, un’attività industriale finalizzata al recupero di oli esausti e di prodotti chimici,
 
questo nonostante le attività si presentassero (e si presentino) particolarmente inquinanti e in Basilicata esista una normativa che vieta l'importazione e il transito di materiale, quali scorie o altri tipi di rifiuti anche della filiera chimica;
 
la Mythen risulta collocata in uno scalo ferroviario con una tratta che, partendo dal porto di Taranto, può consentire di far arrivare migliaia di tonnellate di rifiuti liquidi provenienti da tutta Europa presso lo stabilimento;
 
questo stabilimento è stato inserito dal Ministero dell’Ambiente tra gli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti in base ad un aggiornamento dell’ottobre 2007;
 
nel novembre del 2008, l’assessore all’ambiente della Regione Basilicata, Vincenzo Santochirico, dopo un incontro con il management della Mythen, parla di “criticità che non agevolano la produzione, come ad esempio la mancanza della rete fognante”;
 
da quanto risulta da una video-inchiesta a cura di Maurizio Bolognetti e pubblicata sul sito Fai Notizia (http://www.fainotizia.it/video/video-inchiesta-sulla-val-basento) risulta inoltre che dall’impianto Mythen parte un tubo che scarica sostanze inquinanti direttamente nel Basento;
come a Tito Scalo, anche a Ferrandina e nell’intera Val Basento la bonifica langue e i piezometri da cui dovrebbe essere prelevata l’acqua per monitorare lo stato di salute della falda sono arrugginiti;
 
la Metapontum Agrobios (società interamente partecipata dalla Regione Basilicata e che ha dato il suo contributo alla caratterizzazione geochimica del sito di interesse nazionale della Val Basento realizzato nel 2006) risulta legata alla Mythen Spa esiste un contratto di sperimentazione sempre del 2006;
 
come ricordato nell’interrogazione 4/04052 nella Val Basento, che è sito di bonifica di interesse nazionale e dove la Provincia di Matera, priva di alcuna centralina di rilievo della qualità dell'aria, non risulta dotata di un Piano di risanamento della qualità dell'aria, è prevista la realizzazione di due grosse centrali a gas di Salandra (400 mw) e di Pisticci (800 mw) ed il progetto Geogastock del megastoccaggio di un miliardo di mc. di gas russo da "stipare" nei pozzi esauriti di metano tra Salandra e Ferrandina, progetto quest’ultimo che interesserà aree agricole limitrofe a “Siti d’interesse nazionale” e “Zone di protezione speciale” della Val Basento, di cui si prevede il cambio di destinazione d’uso, prefigurando di fatto l’ampliamento della limitrofa area industriale, senza che siano state approvate varianti al Piano regolatore industriale, permettendo così una deregolamentazione della pianificazione del territorio;
 
si chiede di sapere:
 
se i Ministri interrogati siano al corrente dei fatti e dei dati sopra riportati;
 
per quali ragioni si è consentito allo stabilimento Mythen di insediarsi proprio all’interno del sito di bonifica di interesse nazionale;
 
per quali ragioni si sono concessi i finanziamenti ex legge n. 488/1992, anziché utilizzarli per altre imprese;
 
se non ritengano che tra la Metapontum Agrobios e la Mythen esista una situazione di conflitto di interesse;
 
se e quali provvedimenti intendano assumere per verificare quali materiali vengono trattati presso lo stabilimento Mythen;
 
quali iniziative intendano adottare in merito all’assenza nell’impianto Mythen di una rete fognaria e di un impianto di depurazione;
 
se, di fronte ai gravi problemi ambientali della Regione Basilicata e all’assenza di strumenti per il monitoraggio ambientale, non ritengano i Ministri interrogati di soprassedere alle summenzionate opere di estrazione, compressione e combustione di gas e di dover invece ripristinare i fondi per la bonifica del sito della Val Basento di interesse nazionale e risolvere i gravi problemi connessi alla bonifica dell’altro sito di interesse nazionale di Tito Scalo.
 

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