Elezioni, Cappato: Pd paga ultradecennale eliminazione dei Radicali

Dichiarazione di Marco Cappato, Presidente di Radicali italiani e tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni
Nelle analisi del voto di questi giorni spicca l'assenza di un qualsiasi riferimento ai Radicali, nonostante il tributo quasi unanime a Marco Pannella dopo la sua morte. Il punto non è quello del risultato elettorale (a mio parere non disprezzabile) delle liste Radicali a Milano o a Roma, pur avversate da una parte significativa del gruppo dirigente della stessa "galassia" Radicale. La questione più significativa riguarda obiettivi e metodi che sono da decenni al centro dell'iniziativa radicale e la cui importanza sembra essere riconosciuta solo ora con l'avanzata del M5S: referendum e democrazia diretta, pubblicità della vita istituzionale, attenzione al rispetto delle regole. Nel prevedere una goffa rincorsa da parte di tutti su questi temi è da notare come in particolare il PD si sia contraddistinto sin dalla nascita per un costante tentativo di eliminazione fisica dei Radicali dalle istituzioni: il rifiuto del collegamento delle liste Radicali / Coscioni alle regionali 2005, il rifiuto della candidatura Pannella alle primarie PD, il rifiuto di una lista radicale autonoma collegata alla candidatura Veltroni alle politiche, il rifiuto del collegamento di un lista radicale alla candidatura Zingaretti nel Lazio e Ambrosoli in Lombardia, la cacciata di Emma Bonino dal Ministero degli esteri.
Se i Radicali ne avranno la forza, continueranno ad offrire a tutti non solo un metodo libertario e antisettario di fare politica, ma anche obiettivi di governo transnazionale delle grandi questioni ecologiche e sociali. C'è da augurarsi che qualche partito, movimento o leader politico vorrà considerare questo patrimonio di lotte come una risorsa da valorizzare e non come un bottino da saccheggiare.
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