Comitato Nazionale di Radicali Italiani: approvata la mozione generale

MOZIONE GENERALE
Il Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Roma dall’8 al 10 aprile 2016,
invia un affettuoso abbraccio a Marco Pannella, che sta vivendo questa fase difficile con straordinaria unicità trasmettendo alla politica italiana, al Paese e a tutti noi la sua forza morale, politica e umana.
Rileva che il Governo Renzi, sulle questioni di democrazia, non è differente dai governi che l’hanno preceduto quanto a mancanza di tutela dei diritti civili e politici dei cittadini e violazione dei diritti umani garantiti dal diritto internazionale. Ritiene per questo prioritario il contributo di dialogo e, se necessario, di scontro, che il Movimento potrà dare rispetto all’urgenza di una inversione di tendenza.
In relazione al “referendum trivelle”, ad esempio, il Governo ha posto in essere con atti e dichiarazioni dei suoi massimi esponenti l’ennesimo tentativo di vanificare i diritti dei cittadini, a partire da quello alla conoscenza, e un’ulteriore tappa nell’erosione dell’istituto referendario. La riduzione degli spazi di informazione messa in atto fissando la data del voto alla prima domenica utile, i pubblici inviti a non andare alle urne, l’utilizzo di fondi pubblici per determinare il fallimento del quorum, la vera e propria dichiarazione di falso sulla presunta impossibilità di accorpare il referendum al voto amministrativo sono tutti atti che, letti nel loro complesso, configurano una violazione del dovere di neutralità imposto dagli standard democratici internazionali e la concretizzazione di una strategia astensionista che accomuna il Presidente del Consiglio Matteo Renzi a quanti, prima di lui, si sono adoperati per precludere ai cittadini il diritto di partecipare alla vita politica del Paese. Il Comitato, pertanto, saluta positivamente il ricorso presentato al TAR per chiedere l’annullamento del decreto di indizione del referendum popolare che ha convocato gli elettori per la data del 17 aprile, dichiarandosi altresì favorevole, in caso di esito negativo, a portare l’Italia in giudizio davanti al Comitato diritti umani dell’ONU per la violazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici anche rispetto alla persistenza del quorum nella Costituzione.
Il Comitato invita pertanto i cittadini italiani a recarsi al voto del 17 aprile, quale occasione di difesa del diritto dei cittadini a partecipare alla vita pubblica attraverso gli strumenti di democrazia diretta.
Indica altresì il voto favorevole quale opportunità per affermare una visione di strategia economico-ambientale per l’Italia che esca dalla centralità dei combustibili fossili e affronti in maniera strutturale le nuove priorità ecologiche, affermando altresì la necessità dell’uscita dello Stato dalla proprietà di aziende pubbliche come ENI.
Il Comitato, inoltre, evidenzia come la normativa italiana oggetto del quesito referendario sulle cd “Trivelle” del 17 aprile 2016, appaia contraria alla direttiva europea 1994/22/CE (recepita dall’Italia con D.Lgs. 25 novembre 1996, n. 625) nella parte in cui prevede che “i titoli abilitativi già rilasciati sono fatti salvi per la durata di vita utile del giacimento” senza prevedere limiti concreti alla durata della concessione statale. Conseguentemente il comitato dà mandato agli organi dirigenti di segnalare alla Commissione europea la possibile violazione riportata.
Con riferimento al referendum costituzionale sulla cosiddetta “Riforma Boschi”, il Comitato ringrazia il professor Fulco Lanchester per la sua approfondita relazione, facendo propria in particolare l’analisi circa l’evidente compressione della libertà di voto nel caso si tenesse un referendum che non consenta al cittadino di discernere rispetto alle diverse modifiche contenute nella legge di revisione costituzionale. Ritenendo che la logica del plebiscito, pro o contro Renzi, neghi alla radice la possibilità che il referendum sia un esercizio democratico, auspica la presentazione di due referendum parziali -uno sulla revisione dell’articolo 75 della Costituzione e uno sulla revisione dell’art 57, relativo alla composizione e l’elezione del Senato - ed eventualmente di un referendum per parti separate, nonché la costituzione di Comitati per la libertà di voto finalizzati a raccogliere le firme necessarie, tra i parlamentari, i cittadini e i Consigli regionali.
Consapevole degli ostacoli arbitrari, discriminatori e irragionevoli che la legge 352 del 1970 pone per la raccolta firme e per l’intera procedura referendaria, il Comitato invita gli organi dirigenti ad affiancare alle iniziative per garantire la libertà di voto in occasione del referendum costituzionale anche un’azione volta all’approvazione del Referendum Act, con particolare urgenza rispetto alle procedure di raccolta firme e alla disciplina dell’informazione radiotelevisiva.
Il Comitato, richiamandosi all’analisi e agli obiettivi individuati nella mozione generale del XIV congresso e sviluppati in occasione del seminario di Napoli “Per gli stati generali delle città e del federalismo”, consapevole di quanto anche un solo radicale nelle istituzioni possa fare la differenza, sostiene l’iniziativa politica ed elettorale di presentazione delle liste “radicali, federalisti, laici ecologisti” a Roma, a Milano e auspicabilmente in altre città italiane, e ne raccomanda il supporto finanziario da parte del Movimento.
Il Comitato saluta l’intervento di Roberto Giachetti, candidato sindaco a Roma, e la risposta positiva su molti dei punti al centro dell’analisi e dell’azione politica radicale nella Capitale, e ribadisce che l’apporto politico radicale è essenziale per convincere i cittadini romani garantendo una discontinuità netta con i meccanismi clientelari e di potere che hanno caratterizzato gli ultimi decenni dell’amministrazione cittadina.
Il Comitato prende atto della contrarietà del candidato Giachetti rispetto alla convocazione della consultazione referendaria sulle Olimpiadi del 2024 a Roma: anche per questo rileva la necessità, non appena i garanti avranno dato risposta sull’ammissione dei quesiti, di dare forza alla mobilitazione di raccolta firme, anche con altre forze politiche e associative. A tale proposito, osserva che un eventuale rigetto della proposta referendaria, depositata poco meno di un mese fa, da parte della Commissione per i referendum di Roma Capitale potrebbe configurare un ulteriore attentato ai diritti civili e politici dei cittadini romani.
Denuncia la violazione dei diritti civili e politici dei cittadini milanesi ai quali ê stata negata la possibilità di sottoscrivere i 4 quesiti referendari vincolanti per la conversione ecologica e sociale degli investimenti del Comune di Milano. Sostiene il tentativo di fare delle elezioni comunali a Milano -attraverso la presentazione di liste radicali federaliste laiche ecologiste con Cappato candidato sindaco- occasione per proseguire le lotte di affermazione del diritto e della democrazia che hanno portato, tra le altre cose, alle condanne di Roberto Formigoni nei confronti di Pannella-Lipparini-Cappato, all'annullamento delle elezioni regionali del 2010, al pagamento delle multe per le affissioni abusive e all'affermazione per i cittadini milanesi del diritto a conoscere informazioni fino ad oggi occultate nell'esercizio del potere politico e amministrativo.
Il Comitato sottolinea come, dal quadro complessivo delle azioni dell'UE attuate finora in merito alla gestione dei flussi migratori, emerga una sconfitta per i diritti universalmente riconosciuti e un pesante indebolimento del diritto d’asilo in Europa: da ultimo, l’accordo scellerato e difficilmente attuabile con la Turchia, con cui l'Europa ha subappaltato la gestione delle frontiere esterne e il diritto d'asilo a un “paese terzo non sicuro”, puntando sul respingimento collettivo dei cd. migranti economici e la riammissione dei richiedenti asilo siriani. Non si rinviene così alcuna intenzione di riformare il regolamento di Dublino e si nega ogni dimensione europea della procedura d’asilo.
E’ necessario e sempre più urgente, invece, promuovere da un lato, vie legali e sicure per i richiedenti asilo con programmi di reinsediamento e ammissione umanitaria in Europa; dall’altro, per quanto riguarda l’Italia, intervenire in modo efficace e realistico sulla regolamentazione degli ingressi degli stranieri introducendo canali legali e più flessibili, legati alle reali esigenze del Paese.
Il Comitato impegna il movimento a porre come prioritaria l’iniziativa di raccolta firme a sostegno della legge di iniziativa popolare per la legalizzazione della cannabis, che partirà il prossimo 20 aprile, iniziativa promossa da Radicali Italiani insieme all’Associazione Luca Coscioni, che vede l’appoggio delle principali realtà antiproibizionistiche italiane.
Il Comitato invita inoltre le associazioni e tutti gli iscritti a profondere il massimo sforzo possibile di diffusione tra i propri contatti, in Italia e in Europa, affinché la petizione sulle droghe rivolta al parlamento europeo possa ottenere il più alto numero di firme entro il 18 aprile, data in cui verrà depositata in vista della Sessione Speciale sulle Droghe della Assemblea Generale dell’ONU.
Il Comitato segnala come l’Italia a seguito delle condanne della Corte di giustizia dell’Unione europea - ai sensi dell’art. 260 del TFUE - abbia pagato sanzioni pecuniarie per l’ammontare di € 250.185.000,00 per questo dà mandato agli organi dirigenti di Radicali Italiani di depositare la già predisposta denuncia alla Corte dei conti al fine di contestare l’evidente danno erariale.
Il Comitato impegna il movimento a promuovere un appello ai deputati della Repubblica perché si ponga in discussione la PdL di riforma complessiva dell’attività venatoria elaborata da Radicali Italiani e promossa con la campagna “Scacciamoli”.
Il Comitato, auspica che l’assemblea informale degli iscritti del PRNTT del l 23-24 aprile sia occasione per affermare l’indifferibile necessità di convocazione del Congresso del Partito di cui Radicali Italiani è soggetto costituente.
La mozione è stata approvata con 15 favorevoli, 7 contrari e 5 astenuti
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