Carceri. Buzzegoli: Morte detenuto per caldo si potrebbe configurare l'ipotesi di negligenza da parte dei responsabili della struttura

A seguito della notizia della morte di un detenuto di 45 anni nel carcere fiorentino di Sollicciano, sono intervenuti Maurizio Buzzegoli e Massimo Lensi, rispettivamente segretario e presidente dell'Associazione per l'iniziativa radicale 'Andrea Tamburi': "Dall'inizio dell'anno sono state nove le vittime del carcere di Sollicciano e anche questa volta sulle circostanze del decesso si potrebbe configurare l'ipotesi di negligenza da parte dei responsabili della struttura penitenziaria e la totale assenza di un presidio sanitario efficiente". I due esponenti radicali fanno riferimento alla possibilità che il malore sia stato causato dal caldo mentre il detenuto stava svolgendo attività fisica all'aperto: "È curioso come a Sollicciano le regole elementari (comuni a tutti) di difesa dal caldo non vengano osservate: possibile che in estate le attività sportive non possano essere spostate in orari più consoni?". Buzzegoli e Lensi rilanciano la proposta radicale di amnistia e indulto e attaccano le istituzioni: "Nelle ultime 72 ore sono quattro le vittime delle carceri italiane: probabilmente il Governo, il Parlamento e le Istituzioni locali hanno criticità più importanti che interrompere la mattanza di cittadini in custodia dello Stato, poco o niente si è fatto per superare la condizione tecnica di criminalità dello Stato italiano". I due esponenti radicali, infine, lanciano un appello alla Regione Toscana: "Si provveda con urgenza e tempestività a creare un presidio sanitario capace di monitorare lo stato di salute dei detenuti toscani a fronte delle difficoltà meteorologiche delle ultime e delle prossime settimane".
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