Condono Campania, Radicali PLGN: Non è questione di rifiuti ma di visione. Contro cementificazione selvaggia e abusivismo non serve condono, ma grande piano di riconversione edilizia

Comunicato di Giuseppe Alterio, Luigi Mazzotta e Rosario Scognamiglio, rispettivamente segretario, presidente e tesoriere dell’Associazione Radicale “Per La Grande Napoli”:
Le dichiarazioni del neo eletto Presidente della regione Campania Vincenzo De Luca contro gli abbattimenti dei manufatti abusivi e a favore di “una forma di sanatoria selettiva” hanno l’unico merito di riportare agli onori della cronaca il tema della cementificazione caotica e criminale che ha devastato il territorio campano.
Come più volte ricordato da Aldo Loris Rossi, architetto e urbanista, l’Italia e in particolare la Campania “hanno visto dal dopoguerra un processo di urbanizzazione intenso e sregolato che ha distrutto il territorio intorno alle città e dato luogo a quartieri invivibili e ingestibili di edilizia spaventosa, degradata, senza infrastrutture e servizi adeguati.”
Le coste campane sono completamente cementificate fino alla spiaggia, con enormi danni al turismo che dovrebbe rappresentare , anche secondo De Luca, un settore centrale della nostra economia.
Noi Radicali dell’Associazione Radicale “Per La Grande Napoli” non crediamo che la ricetta giusta sia quella della “sanatoria selettiva” indicata da De Luca, anche se apprezziamo i tre limiti indicati (seconde case, luoghi con vincoli assoluti, e con pericolo di pubblica incolumità). In Campania il problema non sono mai stati i “poveracci” dell’abusivismo di necessità ma i grandi speculatori figli della cultura politico-affaristico-camorristica.
Quello che manca nell’impostazione di De Luca è una visione complessiva che restituisca al territorio e alla società campana una identità.
Quello che serve è un grande piano di riconversione edilizia che - attraverso incentivi fiscali e, ove accettabile, di cubatura - abbia l’obiettivo di rigenerare il patrimonio edilizio campano nel rispetto delle normative antisismiche, energetiche e sul rischio idrogeologico, facendosi carico del rischio Vesuvio e del recupero a verde di territori attualmente cementificati con edilizia di bassa qualità.
Un progetto siffatto avrebbe il merito anche di rimettere in moto l’economia e l’occupazione nel settore edilizio come in quello del turismo.
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