Eterologa, Tar Veneto. Farina Coscioni: ora ministro Salute passi dagli annunci ai fatti

Fecondazione assistita

Dichiarazione di Maria Antonietta Farina Coscioni membro del Comitato Nazionale di Radicali Italiani

“Dobbiamo essere grati, ancora una volta, a una giurisdizione che ha annullato la delibera della Giunta della Regione Veneto che prevedeva il limite dei 43 anni per l’accesso alla tecnica eterologa nelle strutture pubbliche. Una sentenza, quella del Tar del Veneto che recepisce lodevolmente gli assunti annunciati e promessi a suo tempo dal ministero della Salute. Detto questo è necessario osservare che le regioni ancora “vagano” in ordine sparso, ognuna con una sua normativa, e questa “anomalia” non può durare a lungo per evidenti ragioni. Non ci possono essere discriminazioni e differenziazioni di trattamento; l’accesso alla tecnica eterologa nelle strutture pubbliche non può trasformarsi in una lotteria, a seconda di dove si è nati e si vive. Va registrata, e stigmatizzata, la sostanziale latitanza del ministero della Salute. L’attuale responsabile aveva annunciato un intervento legislativo del Governo, e avevamo salutato l’evento come iniziativa positiva e da sostenere, perché finalmente si sarebbero riconosciuti anche normativamente legittimi diritti. Dopo l’annuncio – e sono trascorsi svariati mesi – nella più coerente tradizione dell’imperante renzismo, ancora non si vede nulla. Sarebbe il caso di passare dalle parole ai fatti”.

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