Roma. Rifugiati, Magi: sistema fallimentare e senza controllo. Subito commissione indipendente per monitorare e rafforzare accoglienza

Immigrati a Lampedusa

Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali Italiani e consigliere comunale a Roma, e Alessandro Capriccioli, segretario di Radicali Roma:

"La risposta miope dell'UE alle stragi del Mediterraneo dimostra che salvare vite e dare asilo a chi fugge da guerre e persecuzioni non è, evidentemente, una priorità del nostro e degli altri governi europei. Di fronte ai naufragi, ormai quotidiani, noi sosteniamo invece gli appelli di quanti, a partire da Emma Bonino e Luigi Manconi, chiedono l'immediato ripristino di "Mare Nostrum", come operazione UE di soccorso e salvataggio in mare, e l'istituzione di vie d’accesso legali e sicure per chi cerca protezione in Europa.

Garantire il diritto d'asilo significa, però, anche offrire un'accoglienza adeguata. E le divisioni emerse tra governo, regioni e comuni sull'individuazione delle strutture dove ospitare i profughi, le barricate alzate a Roma e in altre città da chi non li vuole nel proprio quartiere, a cui si aggiunge la protesta dei prefetti, confermano il fallimento del nostro sistema dell'accoglienza. Un sistema che va completamente riformato, a partire dalla Capitale, dove è stato terreno di spartizioni e clientele, quando non di infiltrazioni criminali.

La gestione dei centri per richiedenti asilo e rifugiati a Roma - dove trovano accoglienza circa 5 mila persone - mostra infatti criticità importanti: i servizi erogati il più delle volte non corrispondono a quelli previsti da convenzioni e capitolati; mancano i controlli; le strutture, concentrate nelle mani di pochi soggetti gestori, si trovano per lo più in zone isolate e periferiche e ospitano un numero eccessivo di persone, rendendo così difficile assicurare condizioni dignitose e percorsi individuali di inserimento, come prevedono leggi e direttive sul diritto d'asilo.

Il modello di accoglienza diffusa, basato su gruppi ristretti di persone cui offrire da subito protezione e opportunità di vita, risulta quasi sempre disatteso, a fronte di uno stanziamento di fondi che basterebbe a far funzionare adeguatamente la macchina dell'accoglienza della nostra città: per i 3005 posti Sprar nel triennio 2014-2016 sono stati stanziati circa 36 milioni di euro l'anno.

La priorità è superare l'approccio emergenziale. Per avviare la riforma del sistema è necessario che, come primo passo, l'Amministrazione capitolina proceda al più presto, in collaborazione con le organizzazioni internazionali che si occupano di profughi e rifugiati, a un monitoraggio di tutte le strutture, per verificare se l'accoglienza soddisfi i requisiti minimi previsti da convenzioni e capitolati e dalle linee guida Sprar. Un'operazione di conoscenza fondamentale che chiediamo sia messa all'ordine del giorno degli incontri delle prossime ore e delle riunioni di giunta.

Come Radicali garantiremo, come sempre, il nostro contributo. Siamo infatti già al lavoro su proposte di norme comunali e procedure più stringenti valide per il contesto romano, ma applicabili alle altre città italiane in cui sono emerse le stesse drammatiche mancanze".

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