ONU, Droghe dopo le belle parole arrivano al pettine i nodi 'tecnici' e anche l'Europa si divide.

Onu

Corrispondenza di Marco Perduca, rappresentante all'Onu del Partito Radicale da UNOCity di Vienna:

Dopo gli interventi a carattere generale dei giorni scorsi, la Commissione sulle droghe delle Nazioni unite, CND, ha iniziato ad affrontare i vari punti relativi alla cosiddetta dichiarazione politica del 2009, temi che dovranno esser ripresi nei documenti che guideranno il lavoro preparatorio della seconda sessione speciale dell'Assemblea generale sulle droghe prevista per aprile 2016 al Palazzo di Vetro.

L'unico punto su cui pare esserci un'ampia convergenza tra le delegazioni sono misure le alternative al carcere per il possesso personale di minime quantità, il resto è ancora in alto mare. Dettagli relativi alle proposte di riduzione della domanda a della dell'offerta, passando per il cosiddetto sviluppo alternativo e il diritto alla salute o il rispetto dei diritti umani stanno facendo emergere le differenze di fondo tra i vari paesi ricompattando fronti che parevano esseri allentati.

Purtroppo anche l'Europa non sempre ha visioni convergenti; infatti, se da una parte gli interventi pronunciati a nome dell'UE manifestano grande apertura alla decriminalizzazione, contrarietà alla pena di morte in qualsiasi circostanza, affermazione del diritto alla salute e coinvolgimento di tutte le agenzie delle Nazioni unite, e naturalmente delle organizzazioni non-governative, in occasione di alcuni dibattiti tematici Svezia e Regno unite, e a tratti anche la Francia, hanno lasciato intuire che l'approccio alla cancellazione delle droghe resta comunque una componente importante, se non fondamentale, del loro apporto alle politiche delle Nazioni unite in materia di 'controllo delle droghe'.

Situazione simile per quanto riguarda il gruppo dei paesi latino americani, l'altro raggruppamento regionale maggiormente interessato a promuovere una UNGASS che possa realmente fare la differenza e non rilanciare i soliti proclami proibizionisti. Tra i sudamericani è la Bolivia che si caratterizza per la retorica anti-droga - sempre condita con tirate anti-capitalistiche - e il Paraguay che si trova al centro del traffico tra Argentina e Brasile. Il resto degli Stati membri, quindi Africa e Asia, raramente partecipa attivamente, tranne Corea del sud, Tailandia e Nigeria, in plenaria; a giudicare dal numero dei delegati cinesi e russi sicuramente i membri permanenti del Consiglio di Sicurezza sono molto attivi nella fasi negoziali che avvengano a porte chiuse.

Con la giornata di mercoledì si sono chiusi i lavori di preparazione della sessione speciale dell'Assemblea generale dell'anno prossimo, ma le risoluzione che faranno emergere le priorità di quella riunione verranno adottate solo tra una settimana. Tra le questioni ancora aperte la proposta cinese di includere nella 1a tabella della convenzione del 1971 la ketamina, venerdì mattina si capirà se il documento verrà posto ai voti. 
 
 

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