Onu. Droga, governo italiano non pervenuto a Vienna. Avrebbe avuto molto da imparare

È iniziata Lunedì 9 marzo la 58esima sessione della Commissione Onu sulle Droghe, Cnd alle Nazioni Unite di Vienna. Tra i temi discussi la preparazione della sessione speciale dell'Assemblea generale che dal 19 al 21 aprile 2016 affronterà le politiche globali in materia di controllo degli stupefacenti. Il Partito Radicale Nonviolento, Transnazionale e Transpartito partecipa ai lavori della Cnd con una delegazione guidata dall'ex senatore Marco Perduca che, in aggiunta al suo resoconto per Radical Nonviolent News, ha dichiarato:
"A differenza di altri governi europei e latino-americani, il governo italiano ha ritenuto di non dover inviare alcun ministro o sottosegretario a Vienna per condividere con le Nazioni Unite cosa si stia facendo in Italia per prepararsi all'evento dell'anno prossimo; una disinteresse che fa il paio con quello manifestato nei confronti di diverse interrogazioni parlamentari che avevamo sollecitato nei mesi scorsi proprio in vista della riunione di Vienna di questi giorni.
È un peccato che nessun membro del governo abbia potuto ascoltare per esempio le parole del ministro della giustizia colombiano che ieri mattina non ha usato mezzi termini per denunciare il fallimento di 50 anni di politiche in materia di droghe e ha invitato tutti i presenti a prepararsi a una sessione speciale dell'Assemblea generale nel 2016 che affronti i problemi derivanti dalla politiche anti-droga per risolverli e non solo per parlarne.
Certo l'Italia non ha una reputazione riformatrice alla Cnd, per oltre 20 anni l'Agenzia di Vienna è stata diretta da un italiano e le scelte del passato, specie quelle del senatore Pino Arlacchi, restano ancora alcune tra le peggiori decisioni che le Nazioni Unite abbiano preso in materia di "controllo" delle droghe - ancora si ricorda la presenza di Arlacchi ai roghi di eroina in Iran oppure il silenzio davanti alle esecuzioni di massa in Cina che fino a qualche anno fa accompagnavano le celebrazioni della giornata internazionale contro le droghe.
Se è vero che nessuno dei paesi che hanno preso la parola durante la plenaria di ieri ha dichiarato la propria aperta contrarietà alle tre Convenzioni Onu sulle droghe, è altrettanto evidente che il dogma proibizionista resta indistruttibile solo per uno ristretto gruppo di irriducibili proibizionisti. Allo stesso tempo anche le agenzie delle Nazioni Unite sembrano essersi persuase che la guerra alle riforme legislative in materia di sostanze stupefacenti non sia il miglior contributo al dibattito della Commissione sulle droghe; infatti, tanto l'Ufficio sulle droghe e il crimine, Unodc, diretto da un russo, quanto la giunta per il controllo delle sostanze stupefacenti, Incb, hanno recentemente adottato posizioni e atteggiamenti meno rigidi e oggi sono apertamente critici rispetto l'eccessiva penalizzazione del possesso personale di stupefacenti ed entrambi oppongono apertamente l'uso della pena di morte. Gli aspetti socio-sanitari son ormai diventati parte integrante della propaganda ufficiale anche delle agenzie di base a Vienna ivi compresa la necessità di promuovere l'accesso ai farmaci derivati da sostanze proibite - una preoccupazione che negli anni scorsi caratterizzava quasi esclusivamente l'Organizzazione Mondiale della Sanità.
L'assenza governativa italiana da questo consesso non lascia ben sperare circa il ruolo che il nostro paese giocherà per i prossimi 12 mesi - dopotutto il Governo Renzi non ha ancora chiarito se e quando convocherà la VI conferenza nazionale triennale sulle droghe prevista dal testo unico sulle droghe del 1990 (l'ultima fu convocata nel 2009) né si sta facendo molto per facilitare l'accesso ai cannabinoidi che dal 2007 possono esser prescritti medicalmente.
La fase finale della Cnd affronterà anche la spinosa questione della proibizione di nuove sostanze, come la ketamina, chiunque parteciperà per l'Italia a quel dibattito dovrà, tra le altre cose, chiarire anche i messaggi contraddittori lanciati in questi ultimi giorni in materia.
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