Sedi ai partiti, Magi: revocarle per uso condiviso della cittadinanza aperto anche a movimenti politici

Dichiarazione di Riccardo Magi, presidente di Radicali italiani e consigliere comunale a Roma:
"L'intenzione manifestata dal sindaco Marino e dall'assessore Cattoi di intervenire sulle concessioni di immobili comunali a partiti e sindacati conferma che il tema che avevo posto durante l'esame della delibera sulla dismissione del patrimonio, e al quale avevo vincolato il mio voto, era tutt'altro che infondato. Ancora una volta dunque vedo riconosciute, per quanto tardivamente, le mie ragioni: un motivo di più per cui, al di là dello scivolone istituzionale di chiedere le dimissioni di un consigliere, non credo che Marino auspichi davvero la mia uscita dall’Assemblea capitolina (non mi risulta che nessun sindaco abbia mai chiesto le dimissioni di un consigliere, nemmeno di chi fosse indagato per gravi reati)".
"Tuttavia - a parte il fatto che dopo aver più volte reiterato la richiesta siamo ancora in attesa di ricevere dal dipartimento patrimonio gli elenchi degli immobili in concessione con relativi canoni, morosità e assegnatari - la questione a nostro avviso non è quella di rivedere i canoni degli affitti. Ci mancherebbe che il Pd, moroso da anni, non fosse d’accordo... Il punto è invece cambiare concettualmente l’utilizzo dello spazio pubblico e il ruolo dell'Amministrazione. Marino, riconoscendo che è questione seria, dovrebbe portare al Comune lo spirito della proposta che avanzò addirittura per le sedi del Pd durante le primarie per la segretaria del 2009: aprirle cioè a un utilizzo attivo della cittadinanza. Noi Radicali ribadiamo la nostra proposta su questo punto: revocare e convertire le sedi regalate finora a chi già possiede il più grande patrimonio immobiliare, insieme a Chiesa e sindacato, in spazi di ‘coworking civico’, con servizi minimi e aperti all’uso condiviso, anziché esclusivo e clientelare, da parte di tutte le realtà associative cittadine, civiche, politiche, sociali".
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