Utero surrogato, Filomena Gallo: bene Strasburgo, ora Parlamento legiferi per certezza dei diritti

utero surrogato

Dichiarazione di Filomena Gallo, Segretario dell’Associazione Luca Coscioni:

"La sentenza di Strasburgo è importante perché evidenzia la necessità di far prevalere l’interesse del bambino in una situazione dai contorni indefiniti".

"In Europa, esistono legislazioni che permettono la pratica dell’utero surrogato regolato per legge e disciplinato in maniera del tutto legale, a differenza dell’Italia in cui essa è vietata, in base alla legge 40 del 2004, solo se prevede commercializzazione. Tuttavia  la stessa legge prevede che i figli nati da tecniche vietate nel nostro Stato siano considerati figli legittimi della coppia.  E nel 2000 il Tribunale di Roma ha autorizzato un utero surrogato  se applicato su base solidale senza commercializzazione del corpo o di parti di esso nel pieno rispetto delle norme in vigore nel nostro Paese e delle norme comunitarie".

"Oggi quindi molte coppie si recano all’estero per avere un figlio e nell’agosto 2011 il Ministero degli Esteri ha diffuso un documento destinato alle ambasciate italiane il quale forniva indicazioni precise sul comportamento che il funzionario consolare dovesse assumere in presenza di una sospetta maternità surrogata. Il documento afferma letteralmente che in presenza di atti di nascita formalmente validi, il funzionario consolare sebbene a conoscenza del fatto che la nascita aderivi da maternità surrogata, deve accettare gli atti e inoltrarli al Comune competente dando tuttavia nel contempo opportuna informazione delle particolari circostanza della nascita al Comune e alla procura della Repubblica. Sono stati davvero pochi i casi in cui il neonato è stato sottratto alla custodia dei genitori".

"Il Parlamento italiano non può non tenere conto di questa fattispecie  che determina diversi interventi dei tribunali e ricorsi in sede europea. Occorre legiferare per dare certezza del diritto per le coppie e i bambini e scongiurare situazioni illegali che attualmente potrebbero configurarsi in base alla legge 40".

"I controlli nei momenti delle trascrizioni degli atti di nascita sono necessari ma non possono tradursi in una intromissione nella vita delle coppie fino alla sottrazione del minore, che potrebbe subire danni in una delle fasi più importante della vita". 



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