Radicali italiani e Fondazione Exodus al carcere Bassone di Como

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Nelle carceri italiane, Como compresa, l’ordinamento penitenziario è carta straccia!

Dichiarazione di Valerio Federico, tesoriere di Radicali Italiani:

"I detenuti, anche a Como, scontano due pene, quella per i reati commessi e quella, supplementare, per le condizioni che vivono all'interno degli istituti penitenziari. Questa seconda pena, illegale, è scontata anche dai detenuti in custodia cautelare, in Italia - in percentuale - quattro volte quelli della Francia e otto volte quelli della Gran Bretagna".

"Il regolamento penitenziario del 1975, modificato nel 2000, afferma una serie di diritti per il detenuto finalizzati alla rieducazione e a trattamenti "umani",  come previsto dalla Costituzione delle Repubblica. Questo ordinamento è pluriviolato: gli imputati dovrebbero pernottare in camere a un posto, non avviene; i servizi igienici, compresa la doccia, è previsto che siano collocati in un vano annesso alla camera, non avviene; "ai fini del trattamento rieducativo al condannato e all'internato va assicurato il lavoro", non avviene. Si potrebbe continuare. Ad esempio con l'acqua calda che dovrebbe essere disponibile nelle celle e che non essendolo, porta i detenuti di Como, privi di lavanderia, a lavare i propri indumenti sotto le 3 o 4 docce (una in condizioni pietose proprio per i 17 detenuti della sezione infermeria) disponibili ogni 60 detenuti. Lo Stato italiano viola dunque le regole che si dà e l'ordinamento penitenziario, nelle carceri italiane, è di fatto carta straccia".

"Va segnalato inoltre un tasso di sovraffollamento a Como pari al 180 per cento, 367 detenuti presenti in 200 posti effettivamente utilizzabili. Sono cinque gli educatori, uno ogni 73 detenuti. Accanto al carcere vi è un'aula bunker per la quale si spesero oltre 10 miliardi di vecchie lire. È stata utilizzata per un solo processo oltre 20 anni fa ed è ora in stato di completo abbandono".

"È rilevante la novità della 'sorveglianza dinamica', lodevole iniziativa del Dap, che a Como ha  portato i detenuti di cinque sezioni su sette a poter "socializzare" fuori dalle celle per oltre dieci ore giornaliere".

"Otto detenute della Casa Circondariale di Como hanno aderito con un giorno di sciopero della fame - preannunciato per giovedì 8 gennaio - al Satyagraha di Natale con Marco Pannella".

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