Spadaccia e Crivellini si dimettono dalla direzione. Rita Bernardini pubblica le loro lettere e chiede loro di ripensarci

Rita Bernardini pubblica le lettere di dimissioni dalla Direzione di Gianfranco Spadaccia e di Marcello Crivellini chiedendo loro di ritirarle
Caro Gianfranco,
sono molto dispiaciuta della tua lettera di dimissioni e ancor di più del fatto che tu abbia ritenuto di dover trascinare nella tua scelta anche Marcello Crivellini, il quale dopo tanti anni rientrava in un organismo pienamente “radicale” quale è la Direzione di Radicali Italiani. Scrivi che lo fai in nome dell’unità e della concordia del Movimento. Eppure quando accettasti mi scrivesti che decidevi di affidarti alla mia valutazione e alla mia decisione, assicurandomi, nel caso avessi confermato le mie intenzioni, la tua disponibilità. Non avevi richieste né condizioni da avanzare.
Poi è accaduto ch’io abbia “valutato” e “scelto” i 15 nomi assumendomi la responsabilità politica nonostante la mancata intesa con il tesoriere.
Quei 15 nomi, ciascuno e nel loro insieme, costituiscono una Direzione di prim’ordine in grado di affrontare questo difficilissimo anno politico con la sua complessa mozione congressuale la cui attuazione non può certo permettersi di mandare al macero quanto costruito in precedenza con le fondamentali interlocuzioni – affatto scontate - che Marco Pannella (e noi che lo abbiamo convintamente sostenuto) ha saputo costruire con il Presidente Napolitano e con Papa Bergoglio.
Non posso credere, caro Gianfranco, che tu mi chieda di nominare la Direzione procedendo alla “lottizzazione” dei temi della mozione congressuale dividendo il Movimento fra chi gestisce i tre emendamenti “riformisti” inseriti in congresso e chi, con la Segretaria, fa il resto, cioè quella “roba” nonviolenta che si oppone all’antidemocrazia italiana che dopo un settantennio ha ridotto il Paese sul lastrico civile, sociale ed economico.
Per quel che mi riguarda, la pessima copia del manuale Cencelli non ho alcuna intenzione di adottarla non foss’altro che non vorrei essere proprio io a buttare a mare le idee e le speranze radicali oggi così drammaticamente attuali.
Continuo ad essere convinta che anche per te è così e, per questo, con speranza, ti chiedo di ritirare le tue dimissioni e di essere con tutto il Movimento pienamente e convintamente responsabile di affrontare quel che ci aspetta e che fa tremare le vene ai polsi se vogliamo essere fino in fondo consapevoli di ciò che possiamo rappresentare per la democrazia non solo italiana.
La stessa richiesta rivolgo a Marcello Crivellini che con la sua proposta attualizzata del rientro dal debito pubblico italiano (che mi ha entusiasmato, tanto è portatrice di storia radicale) è una risorsa intellettuale e politica per tutti noi e per il Paese.
Ti abbraccio
Rita
Lettera di Gianfranco Spadaccia a Rita Bernardini, del 15 novembre 2014
Cara Rita,
come ho avuto modo di anticiparti nel colloquio di ieri, non mi sento di accettare di far parte della Direzione. Quando me lo chiedesti a voce, chiesi del tempo per riflettere e poi rimisi nelle tue mani la decisione. Non feci richieste né posi condizioni. Espressi tuttavia un auspicio: che da te potesse venire un segno di discontinuità rivolto a superare un aspro periodo di contrapposizioni e a valorizzare e utilizzare le risorse di coloro che con la presentazione degli emendamenti e il voto sulla mozione da te presentata avevano dimostrato in Congresso di muoversi in questa direzione. Contrario ad ogni esclusione, avevo auspicato al contrario una politica di inclusione, che aprisse la possibilità a una stagione di collaborazione, premessa di una forte e urgente iniziativa comune.
Non mi sembra che questo auspicio sia stato accolto. Continuerò perciò a battermi per questo obiettivo in ogni sede, anche nei dibattiti di Direzione se riterrai di invitarmi. Continuo a ritenere insensato considerare due terzi del Congresso "antipannelliano" (antipannelliano a chi?) e avversari della amnistia e della riforma della giustizia. Sono opinioni che vanno di pari passo e sono speculari (a volte anche quanto a insulti) ai forsennati attacchi di Marco Belelli.
Mi auguro che esistano ancora margini per inaugurare una stagione di dialogo e di collaborazione, priva di ostracismi e posizioni pregiudiziali, di cui abbiamo disperatamente bisogno (e ne ha bisogno non solo il Partito ma il Paese). Questo era il senso dell'applauso tributato dal Congresso a Marco Pannella dopo l'approvazione della mozione e dei tre emendamenti. Questi sono gli intenti a cui, come militante continuerò ad ispirarmi.
Aggiungo che Ti ho votato in due consecutivi congressi e, nonostante questa lettera, sei il mio segretario e il segretario di tutti i radicali.
Fraternamente.
Gianfranco Spadaccia
La email di Marcello Crivellinil a Rita Bernardini
Carissima Rita,
da diversi anni non faccio vita attiva di partito ma collaboro di tanto in tanto su singole iniziative.
Alla tua richiesta di far parte della direzione avevo infine acconsentito, anche alla luce del recente Congresso (cui non ho partecipato) che mi sembrava, almeno dall’esterno, andare verso una piena utilizzazione di tutte le opportunità presenti e passate.
La lettera di Gianfranco Spadaccia descrive una situazione diversa e dunque mi troverei in una posizione di scarsa utilità per tutti.
Per questo preferisco non far parte della Direzione ma darti la disponibilità a fornire qualche contributo su iniziative specifiche.
La prima cosa utile è quella di provvedere subito alla mia quota di iscrizione, la seconda è auspicare che il nuovo anno radicale sia caratterizzato da molte e concrete iniziative politiche.
Un abbraccio
Marcello
Risposta di Rita Bernardini a Marcello Crivellini
Caro Marcello,
dall'incontro che ho avuto due giorni fa con Spadaccia, avevo immaginato (avendomi detto che ti aveva telefonato) che avrebbe trascinato anche te nella strada irresponsabile che ha intrapreso.
Unirete così i radicali? Io credo di aver scelto una direzione di prim'ordine per gli obiettivi non secondari che abbiamo. Non sono stata lì con il bilancino spartitorio della mozione e degli eletti al Comitato, ma evidentemente era quello che mi si richiedeva.
Rifletterò in queste poche ore che mi rimangono (mi ero concessa 48 ore di riposo dopo oltre 360 giorni) sul da farsi, il che non esclude con ogni evidenza il fatto ch'io mi faccia da parte lasciando il passo al "nuovo" che avanza.
Ti abbraccio
Rita
Email di Marcello Crivellini
Cara Rita,
ti prego di credere che il mio unico intento è di non trovarmi "prigioniero" fra due schieramenti-gruppi-aree contrapposti le cui dinamiche non conosco e da cui sono estraneo da anni.
Marcello
Email di risposta di Rita Bernardini
E, infatti, si tratterebbe di fare le cose, e il tuo progetto sul debito pubblico è una bomba!
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