Bolognetti: Pittella torni sui suoi passi, inizi a difendere davvero la Basilicata e smetta di proporsi come alfiere e difensore di una potente lobby

Trivellazioni in Veneto

Il nostro olio, l’oro verde di piante d’ulivo secolari è uno dei tanti tesori custoditi dalla Val d’Agri ed è un tesoro che rievoca tradizioni antiche.

Il nostro olio, quello dolce e profumato, che evoca sapori e tradizioni, colori e paesaggi.

E’ questo il nostro tesoro, il nostro futuro. Un futuro che nulla ha a che fare con barili e trivelle, buchi per terra e royalties utilizzate per comprare l’anima di una terra straordinaria qual è la nostra Basilicata.

Mentre a Potenza centinaia di persone gridavano la loro indignazione e dicevano stop al far west petrolifero della trimurti Renzi-Guidi-Pittella, in un angolo della Val d’Agri si rendeva omaggio alla terra e ai suoi generosi frutti. A Missanello ci si fermava per un week-end dedicato all’olio d’oliva.

Il futuro senza futuro, che qualcuno sta disegnando per la nostra Basilicata, noi lo rifiutiamo in nome di un altro “progresso”, rispettoso della natura, dei suoi cicli e di risorse che vanno tutelate e valorizzate.

Il nostro oro verde, le nostre acque, le nostre valli rappresentano il nostro futuro e non possono essere ulteriormente compromesse dalla folle e insensata ricerca di pochi barili di greggio.

Mentre a Potenza il Presidente Pittella continua a sventolare inesistenti successi, spacciando una resa incondizionata per conquista, dalle mura vaticane forte si è levato il grido del Papa in difesa del creato.

Il nostro Governatore provi ad ascoltare le voci della piazza e magari ascolti quella fastidiosa vocina che corrisponde al nome di coscienza.

Io oso sperare che Marcello Pittella torni sui suoi passi e inizi a difendere per davvero gli interessi della Basilicata, delle sue genti e la smetta di proporsi come alfiere e difensore degli interessi di una potente lobby.

Rifletta, signor Governatore, e si chieda se sia giusto e sensato l’assalto petrolifero legalizzato dal Governo Renzi e se gli indubitabili rischi connessi alle attività estrattive siano ricompensati da innegabili vantaggi.

La risposta è una e una soltanto, per dirla con Leonardo Maugeri, stante la scarsità di riserve di greggio di cui disponiamo non ha “senso affannarsi nello sfruttamento di risorse interne poiché il mercato internazionale è aperto e ricco di fornitori e si può tranquillamente coprire il fabbisogno interno con importazioni”.

* pubblicato su Nuova del Sud del 10 novembre 2014 a firma di Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani.



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