Sondaggio, Magi: le istituzioni capitoline hanno tutte le risorse economiche per offrire servizi ed essere popolari, ma sono mangiate dalle clientele trasversali di cui il Pd è capofila
Dichiarazione di Riccardo Magi, consigliere radicale eletto nella lista Civica Marino:
"Con i bilanci di Roma Capitale alla mano, possiamo dire che le risorse economiche per aggredire i principali problemi che affliggono la Città, far rispettare la legge e il decoro, offrire mezzi e servizi pubblici a livello di una capitale europea, ci sono, ma vengono completamente inghiottiti da una coltre di clientele, da decenni sempre identica, che gode di affidamenti diretti e senza gara grazie a protezioni politiche trasversali all'interno del Consiglio. Questo vale per quasi tutti servizi (o i malservizi) pubblici di Roma e ha divorato le aziende comunali.
Il sondaggio commissionato dal PD di Roma, o del Lazio, per il quale ora Zingaretti chiede di essere lasciato in pace, che darebbe il Sindaco Marino in caduta libera nasconde completamente le responsabilità del primo partito della Capitale.
La perdita di consenso attribuita dopo un anno a Marino è frutto della continuità dei modi e metodi che ha ereditato e che finora non è riuscito a rompere fino in fondo. È frutto dell'incapacità di adottare nuovi modelli di erogazione dei servizi, cosa che lo stesso Dl Salva Roma richiedeva.
Nelle settimane precedenti all'ultimo bilancio avevamo ribadito, come Radicali, la necessità di un impegno immediato almeno su 5 punti perché il risanamento sia credibile: gare per appalti e affidamenti, trasparenza su consulenze e incarichi dirigenziali, vendita di aziende comunali che svolgono servizi non essenziali, stop all'obolo a disposizione di associazioni scelte direttamente dei consiglieri, legalità e tempi certi per la Metro C.
Spero che Renzi, Guerini e Serracchiani e gli altri dirigenti del Pd Nazionale, comprendano quanto sia indispensabile - anzitutto per i conti pubblici nazionali - intervenire nel difficile contesto romano, per dare un serio sostegno al sindaco Marino per un piano di rientro che rilanci la Città e che è ancora nelle sue mani e nella disponibilità del Consiglio. Piano di rientro che vede come principale ostacolo l'intero sistema delle clientele che regge da sempre anche le preferenze elettorali del loro partito. L'alternativa reale sarebbe ormai il commissariamento di Roma, cioè il fallimento della politica".
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