Droghe: Con due mesi e mezzo di ritardo Renzi presenta al Parlamento una relazione che poteva scrivere Giovanardi. Manca completamente indirizzo politico, tantomeno cambio di verso

Droghe

Rita Bernardini, Segretaria di Radicali Italiani, e Giulio Manfredi, Membro di Direzione di Radicali Italiani:

Speravamo che il ritardo di due mesi e mezzo con cui il premier Renzi (che detiene sempre le deleghe in materia) ha presentato al Parlamento la “Relazione annuale 2014 sulle dipendenze” servisse al governo per fornire all’opinione pubblica un documento che marcasse una cesura rispetto alla gestione passata del duo “Giovanardi/Serpelloni”. Non è così. E’ sufficiente una rapida scorsa del testo per comprendere come la relazione si allinei pedestremente a quelle passate: il messaggio è sempre quello: sostanzialmente i consumi non aumentano, tutto va bene madama la marchesa, c’è un portentoso Sistema di Allerta Precoce (a cui è dedicato addirittura un terzo dell’intera pubblicazione), che intercetta miracolosamente tutte le nuove sostanze che il mercato criminale incessantemente immette sulla piazza.

Ma quello che è maggiormente negativo non è quello che è scritto nella Relazione ma quello che è taciuto. Nessuna indicazione politica sul “dopo Serpelloni”; nessun elemento sull’indispensabile cambio di verso dopo l’era Giovanardi e dopo la clamorosa sentenza della Corte Costituzionale che ha fatto fuori la legge che l’ex Ministro del Governo Berlusconi aveva scritto insieme a Fini. Tantomeno nessuna assunzione di responsabilità rispetto ad impegni fissati non da noi radicali, ma previsti dalla legge: la VI Conferenza nazionale sulla Droga, che dovrebbe tenersi ogni tre anni (l’ultima fu fatta nel 2009, dal governo Berlusconi). La Conferenza sarebbe la migliore occasione per fare finalmente il punto della situazione e lanciare idee nuove, magari discutere del fallimento delle politiche proibizioniste (il programma “Presa Diretta” di Riccardo Iacona di domenica ha testimoniato con dovizia di particolari - pur omettendo riferimenti alle lotte di Pannella e dei radicali - quanto i radicali dicono da decenni: le droghe sono liberamente in commercio adesso, piaccia o non piaccia ai ministri Alfano e Lorenzin).

Su tutto questo la Relazione tace, Renzi tace, il governo tace e le mafie prosperano.

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