Eterologa/Viale: Macché giungla, federalismo sanitario come per l'omologa. Basta disinformazione sui media

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Silvio Viale, ginecologo, presidente del Comitato Nazionale di Radicali Italiani e consigliere comunale del PD a Torino, denuncia una vergognosa campagna di stampa e di disinformazione contro la "giungla" dell'eterologa per imporre misure più restrittive di quelle che residuano dalla legge 40.

Silvio Viale ha dichiarato:

"Come anime belle, senz'arte ne parte, gran parte dei commentatori si preoccupano di denunciare la cosiddetta "giungla dell'eterologa", adottando un termine spregiativo utilizzato dal ministro Lorenzin e dai "ciellini" per mettere le manette all'eterologa. Eppure basterebbe lasciare fare esattamente quello che per 10 anni si è lasciato fare per l'omologa, per la quale esiste la stessa giungla che si sta per realizzare per l'eterologa. Un male? No, che male c'è se in qualche posto in Italia sono garantiti più diritti di accesso per le donne e le coppie? Se una percentuale sempre più grande delle donne e delle coppie, che vanno all'estero, potranno rimanere in qualche regione italiana? Non sarebbe un gran passo avanti? Sì, lo sarebbe senza dubbio, anche pagando i DRG o le tariffe dei centri italiani che, peraltro, sarebbero la metà, fino a due terzi in meno, di quello che spenderebbero all'estero.  Ma figuratevi i salti di gioia di una coppia lombarda se potesse farlo in Lombardia spendendo 2-3.000 euro, invece dei 6-8.000 in Spagna? E immaginatevi la gioia della stessa coppia, qualora “ForMaroni” lo impedisse in Lombardia, di potersi recare in Toscana o in Piemonte al costo di 2-3.000 euro? Macché giungla? Sono i vantaggi del federalismo sanitario che c’è già per l’omologa e per tutto il resto della sanità.

Non c’è bisogno di alcun cappio al collo nazionale. Anteporre la questione della gratuita e dei ticket ai diritti è un’operazione intellettualmente ipocrita e controproducente, perché porta a meno diritti e indebolisce anche la battaglia per aumentare la quota a carico del SSN. Vadano avanti le regioni, ognuna per proprio conto, e si preoccupino di come risolvere la vera questione, quella delle donatori e delle donatrici. È questo il vero tallone di Achille dell’eterologa, vista la giungla di restrizioni messe in cantiere per scoraggiare le donazioni. Non bisogna certo invocare il Divino Otelma per prevedere che due terzi delle coppie continueranno ad andare all’estero, con la sensazione di essere state prese in giro da liste di attesa fasulle e illusioni varie. La speranza di limitare i viaggi all’estero sta proprio nella giungla virtuosa del federalismo sanitario, non nel deserto di chi  vuole distruggere la giungla. Basta con la disinformazione sulla giungla.”

 

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